Mi è capitato di leggere, sollecitato dai diretti protagonisti, della querelle relativa a Vicolo Polveroso, minuscolo vicoletto cortonese abbellito da fioriere messe lì da chi vi risiede che però, a quanto pare, ingombrano più di quanto prevede il regolamento comunale sul decoro urbano per quanto riguarda l’utilizzo del suolo pubblico e per questo sono state fatte rimuovere, dietro esposto di un privato. Senza entrare nella questione, perchè a mio avviso non è questo il compito di chi fa informazione, è però possibile lanciare una proposta che vada oltre e possa trasformare il “caso” in un’occasione di crescita per la città
Di due cose va preso atto: che c’è un regolamento che prescrive determinate regole e, allo stesso modo, che le fioriere non producevano nessun particolare danno, ma anzi abbellivano un vicolo in cui abitano solo 2 famiglie e in cui, al massimo, si transita a piedi
E’ proprio qui che, volendo, c’è da lavorare. Ad esempio per tutelare se non addirittura premiare chi, fra i cittadini, si adopera per abbellire la città intervenendo sugli spazi che si trovano di fronte alle proprie abitazioni. In certi casi, quando si tratta di vicoli minori, in cui è impossibile transitare con le auto e parcheggiare, credo che certi interventi non vadano considerati come occupazioni abusive di suolo pubblico, nè come producenti danno, bensì come qualcosa di positivo che va oltretutto a colmare le carenze manutentive che, purtroppo, spesso esistono (Cortona ha un territorio enorme e il Comune ha sempre meno operai disponibili)
A mio avviso, quindi, si potrebbe rimodulare il regolamento in un’ottica differente, che sarebbe poi pienamente in linea con quelli che sono gli indirizzi dell’amministrazione, che non disdegna la collaborazione coi privati. Ai patti stipulati durante quest’anno con alcune associazioni per la tutela dei beni comuni si potrebbe quindi aggiungere un meccanismo più permessivo, se non addirittura di premio, a chi si impegna per rendere più bello qualche scorcio cittadino, migliorando la sua casa e, di conseguenza, la città