Mi sento in diritto di scrivere un post natalizio, anche perché per tutto il giorno porterò un maglione con le renne, anche per lavorare, in attesa di mangiare un brodo di pesce alle 21, guardare Una poltrona per due, Mamma ho perso l’aereo, quindi dire “è Natale” e andare a dormire. Cinque cose che ho capito del Natale dopo 35 anni.
- Buonismo. “E’ Natale, se non si è più buoni oggi, ma quando?”. Appunto, quando?
- Regali. Non è forse molto più bello un inatteso regalo, chessò, il 23 marzo?
- Veglia di Natale. E’ la festa dei pescivendoli che si approfittano dei carnivori
- Cappelletti in brodo. Che in genere sono quelli secchi della Barilla
- Sesso. A Natale si può fare, purché si indossino intimi rossi
A mezzanotte di questa sera, giovedì 24 dicembre 2015, potrò scartare il mio regalo, un bellissimo regalo che mi sono comprato con le fatiche (fatiche?) di un anno di lavoro e intanto penserò a Babbo Natale, quello finto, che mentre consegna i regali a nipoti e figli di parenti e amici sta ruttando sotto la barba le gelatine al salmone dell’Esselunga. Colonna sonora Bad day By R.E.M.