Nella seduta consiliare del 28 novembre u.s., è stato approvato, all’unanimità, in riferimento ai fatti terroristici avvenuti il 13 novembre 2015 a Parigi, il documento che segue:
“RIFLESSIONI SU ATTENTATI DI PARIGI 13 NOVEMBRE 2015
L’Amministrazione Comunale di Lucignano, alla luce degli eventi, tragici, verificatisi a Parigi, nella serata di Venerdì 13 novembre, desidera innanzitutto, esprimere il proprio cordoglio e la propria vicinanza alle famiglie delle vittime e dei feriti, colpiti per mano degli attentatori islamici; ed intende condannare fermamente qualsiasi atto terroristico.
Ci preme sottolineare, che non esistono stragi più o meno rilevanti, non ci sono morti di serie A o di serie B; gli attentati, in qualsiasi parte del mondo avvengano, hanno tutti la stessa gravità e portano con se lo stesso sgomento.
L’eco di ciò che è accaduto a Parigi, però, è stato avvertito da noi europei, in modo più forte. Alla base di questo sentimento, c’è probabilmente, ciò che la Francia ha rappresentato nei secoli, simbolo di quei valori di libertà, uguaglianza e fraternità che sono alla base di tutte le democrazie moderne; e per ciò che, la Francia rappresenta oggi: uno Stato marcatamente laico e tollerante verso ogni razza e religione.
L’obiettivo degli attentatori jihadisti, travolti dall’odio e dal fanatismo, è stato chiaro fin da subito: colpire una generazione di giovanissimi.
In un mite venerdì sera d’autunno, c’è una Parigi piena di vita: la partita, i concerti, bistrot affollati da ragazzi di ogni nazionalità, cultura e religione.
Tra loro, c’era anche la nostra connazionale, Valeria Solesin, giovane studentessa veneziana, trasferitasi in Francia, in cerca del suo futuro, uccisa sotto i colpi dell’ISIS, al teatro Bataclan.
Vogliamo, quest’oggi, ricordarla ed unirci al dolore dei suoi familiari. Tanta barbarie ci lscia sgomenti e attoniti.
Papa Francesco ha ricordato, più volte, che il mondo sta vivendo una “terza guerra mondiale a pezzi”, dove l’obiettivo folle dei terroristi dell’ISIS, è quello di azzerare le democrazie occidentali e impedire ogni forma di libertà.
Per questo motivo, noi, come Amministrazione comunale, riteniamo che sia un grave errore la sospensione del Trattato di Schengen, perché ciò significherebbe un arretramento nel processo di unificazione della Comunità Europea.
La cronaca, infatti, ci racconta che i terroristi del 13 Novembre, erano tutti cittadini europei, provenienti da famiglie di immigrati di prima o seconda generazione, nati e cresciuti negli Stati membri dell’UE..
Ecco allora che il problema non è più di semplice soluzione. E’ una sfida grande quella che abbiamo di fronte, è una sfida sul piano culturale e dell’integrazione.
Siamo di fronte ad un nemico invisibile, che può essere ovunque, ma non dobbiamo cadere nella trappola di coloro, i terroristi, che vorrebbero rinchiuderci nelle nostre case, privati della libertà, e costringerci ad avere paura del prossimo. Non possiamo permetterglielo!
Ma la guerra non è certamente la soluzione.
Quest’Amministrazione intende, infatti, condividere pienamente le parole di Papa Francesco, che ha fortemente condannato gli attentati di Parigi, come “inqualificabile affronto alla dignità della persona” e ha voluto riaffermare con vigore che “la strada della violenza e dell’odio non risolve i problemi dell’umanità”.
Adesso è il momento della riflessione e del dialogo, c’è bisogno di una strategia politica seria e condivisa da tutti gli Stati occidentali.
“Maledetti coloro che operano per la guerra e per le armi”. Ed è ancora in queste poche, ma chiare, parole del nostro Pontefice, oggi più che mai un punto di riferimento, che ritroviamo la linea da seguire.
Se vogliamo davvero sconfiggere il terrorismo, i Paesi occidentali, devono stroncare il traffico delle armi e degli armamenti che finiscono in mano agli estremisti. Devono essere bloccati i flussi finanziari illegali che arrivano negli Stati occupati dall’ISIS.
Questo eviterebbe milioni di morti e farebbe cessare le grandi ondate migratorie di gente disperata, costretta a fuggire dalla guerra e dalla fame.
E noi, nel nostro piccolo, cosa dobbiamo fare?
Noi non dobbiamo cadere nell’errore di identificare la cultura e la religione islamica non il fanatismo omicida.
Dobbiamo continuare a costruire una comunità tollerante, priva dell’odio razziale e dalla violenza, infatti solo perseguendo quegli ideali di pace e fraternitè tra gli uomini, potremo mantenere la nostra democrazia e la nostra libertà.”