Il sindaco di Castiglion Fiorentino, Mario Agnelli, si unisce a quei risparmiatori di Banca Etruria che hanno annunciato una class action contro il salvataggio della banca aretina. L’annuncio ieri sera durante il consiglio comunale che discuteva la mozione del consigliere di “Libera Castiglioni” sul piano di salvataggio dell’istituto bancario.
“I manager di Banca Monte dei Paschi prima e di Banca Etruria poi hanno contribuito a bloccare l’economia di due province come quella di Arezzo e di Siena” afferma Agnelli. Il decreto “salva banche”, chiamato così dal governo Renzi, venduto come una boccata d’ossigeno per l’economia aretina, cancella di fatto, la storia di una Banca che ha contributo in modo determinate allo sviluppo del nostro territorio, basti pensare che i soci erano oltre 60.000 per un valore di circa 125 milioni di euro e che gli obbligazionisti oltre 5 mila per un valore di oltre 250 milioni di euro e che circa un terzo di tali azionisti e obbligazionisti erano della provincia di Arezzo. “Il governo Renzi ha definito tale operazione ‘decreto salva banche’ vantandosi di non aver ricorso a soldi pubblici proprio perché ha deciso di far pagare il prezzo, dell’incapacità del management e degli organi statali di sorveglianza, ai piccoli consumatori e pertanto anche ai nostri cittadini” si legge nella mozione presentata dal consigliere di “Libera Castiglioni”, partito di maggioranza, Bruno Buccelletti. “Siamo vicini a tutti i dipendenti degli istituti bancari coinvolti che diligentemente hanno dovuto ottemperare alle direttive della loro Direzione, sollecitando la vendita di prodotti finanziari ad alto rischio, non ultime le obbligazioni della stessa banca, ma non possiamo accettare che a pagare siano sempre e solo i cittadini onesti che nel giro di una notte si vedono volatilizzare i risparmi di una vita, non senza le immancabili speculazioni finanziarie da parte di qualcuno. Quello che appare più grottesco sia per Siena che per Arezzo è che gli artefici di certi disastri economici sfilano via nelle notizie di minore entità così come i procedimenti a loro carico e nessuno appare mai direttamente responsabile di ciò che è accaduto. Per Castiglion Fiorentino si tratta del terzo stop economico dopo il crac finanziario del comune, dopo la crisi del Monte dei Paschi e di questa inqualificabile vicenda di Banca Etruria” conclude Agnelli.