Prosegue la polemica politica sulla scuola di Fratta, con nuovi sviluppi. E’ notizia di ieri, resa nota dal Comitato Scuola Nuova Fratta, che il proprietario dello stabile ha inviato una lettera di “sfratto” al Comune. Un ‘colpo di scena’ che ha creato grande clamore sui social ed è arrivato proprio quando erano in corso le trattative per il rinnovo del contratto di affitto, in scadenza nel 2017.
Marco Milani, rappresentante del Comitato, scriveva ieri: “Purtroppo è con immenso rammarico che dobbiamo ancora constatare come le promesse fatte dal sindaco vengano sempre disattese. In data 11 maggio l’amministrazione comunale, nella riunione con la quale illustrava il bilancio preventivo, aveva rassicurato la cittadinanza di Fratta sul fatto che il comune si sarebbe adoperato per rinnovare il contratto di affitto e che sarebbero stati effettuati tutti i lavori necessari per la messa in sicurezza dell’edificio scolastico. Eravamo in campagna elettorale per le Regionali (…) Non ci eravamo illusi che le promesse del sindaco si potessero finalmente concretizzare, ma non immaginavamo di trovarci a novembre nella condizione di essere sfrattati e di non sapere dove i nostri bambini inizieranno il prossimo anno scolastico“
Nel corso della giornata, in scia alle parole del Comitato, sono poi arrivati gli interventi del Consigliere Regionale di Lega Nord Marco Casucci, che ha annunciato la presentazione di un’interrogazione al Consiglio Regionale e del MoVimento 5 Stelle che, andando oltre il caso di Fratta, ha lamentato anche la lentezza del Comune nel rendere noti i risultati delle verifiche di vulnerabilità degli edifici scolastici del territorio: “Oramai il MoVimento 5 Stelle sono mesi che richiede i risultati di questi esami, ma ci viene sempre risposto che le analisi sono in corso d’opera. la negligenza dell’amministrazione comunale pare chiara se prendiamo in considerazione il fatto che nel plesso scolastico di Fratta – Santa Caterina gli stessi esami che il comune rimanda da anni sono stati eseguiti dal proprietario dell’immobile e refertati nel giro di 20 giorni, come nel giro di altri 25 giorni sono stati eseguiti i lavori di adeguamento prescritti dal referto (…) Come mai invece all’amministrazione comunale per fare la stessa cosa gli ci vogliono degli anni?? Ad oggi infatti sono stati completati gli esami strutturali e sono disponibili gli esiti solamente per 3 plessi: le 2 scuole di Terontola e la scuola di Montecchio, dove oltretutto si evidenziano problemi di tenuta strutturale in caso di terremoto dichiarando nelle relazioni finali che i 3 edifici sono ‘globalmente non verificati’ per la sismica“
La risposta dell’Amministrazione Comunale è arrivata direttamente sulla pagine Facebook del Comitato di Fratta: “L’obiettivo dell’amministrazione comunale continua ad essere quello di proseguire il rapporto con il proprietario dell’immobile adibito a scuola” scrive la Sindaca Francesca Basanieri “come più volte ribadito sia nel Consiglio Comunale aperto del 7 marzo sia dopo nelle varie lettere intercorse tra gli avvocati che si occupano del rinnovo del contratto e quindi di garantire agli alunni di Fratta e zone limitrofe un edificio adeguato per le attività scolastiche. C’è con il proprietario una trattativa in corso, tecnicamente un accordo procedimentale (una sorta di precontratto) sul quale stiamo lavorando. Il proprietario ci ha inviato uno sfratto ma non esiste alcuna base giuridica per poterlo attuare. Gli alunni e i genitori pertanto possono stare tranquilli che il servizio non verrà interrotto (…) Ad oggi, da più di tre mesi, siamo in attesa di una risposta del proprietario riguardo le proposte che abbiamo fatto per l’accordo (con solleciti del 29 Settembre e 8 Ottobre 2015). Ribadisco l’assoluta volontà dell’amministrazione di mantenere la scuola sul territorio e proseguire il rapporto con il proprietario e sono certa, mi permetto, che anche il proprietario ha la stessa volontà di mantenerlo”
L’evidenza dei fatti è quindi il complicarsi di una trattativa che era in corso, ma che comunque finisca certo non potrà produrre lo ‘sfratto’ in termini brevi, coi bambini improvvisamente senza scuola. La scadenza del contratto è infatti nel 2017, ed è inoltre evidente che le procedure non potranno essere le stesse di un normale sfratto, visto che la scuola è un pubblico servizio.
Aldilà di questo resta da capire quale sia l’elemento che ha ‘raffreddato’ i rapporti fra Comune e proprietario fino alla lettera in questione, che peraltro risale ad alcuni giorni fa. Il terreno, come è noto, non può avere destinazione diversa da quella che ha attualmente; allo stesso tempo il Comune è obbligato, nello stipulare il nuovo contratto di affitto, ad attenersi strettamente a criteri di congruità del canone e di risparmio di spesa che vengono indicati dall’Agenzia del Territorio.
Essendo tramontata l’ipotesi “elettorale” di una nuova scuola proprio a Fratta (tema su cui si è tanto dibattuto nei mesi scorsi) a questo punto l’unica strada percorribile è quella di trovare in ogni modo un accordo. Per la struttura, dopo le verifiche di staticità e vulnerabilità, sono stati prescritti alcuni piccoli interventi: alcuni sono stati già realizzati, altri sono programmati nel prossimo triennio. La scuola di Fratta può quindi avere un futuro: è ovvio che occorre trovare una soluzione buona per entrambe le parti, perlomeno entro la data di scadenza del contratto. Un’idea, tutta da verificare ma che certo si rivelerebbe risolutiva, potrebbe essere quella che il Comune acquisti lo stabile.