Marco Negri: chi era costui? E’ stato un attaccante dalle eccellenti doti tecniche che, soprattutto a Perugia, ha espresso gran parte del suo talento. Un giocatore strano, con un carattere abbastanza ombroso, con capelli lunghi e barba quasi mai fatta, esultanze raramente sfrenate, insomma, un antidivo. Se fosse una canzone, questa potrebbe essere ” Il bandolero stanco “, di Roberto Vecchioni.
Marco Negri mette a segno, nella sua carriera, 112 reti in 279 gare nei vari campionati ai quali ha partecipato. Un attaccante, il bomber milanese, che dove ha giocato, ha ( quasi ) ovunque lasciato il segno, un bomber molto rimpianto dalle tifoserie che, suo malgrado, ha dovuto lasciare, un puntero, per così dire, anticonformista, tanto che ottenere una sua dichiarazione, un suo parere, una sua opinione, equivaleva a una vera ” Mission Impossible “; ma Marco Negri da Milano parlava con i goal.
La sua carriera inizia nel 1988 con l‘Udinese, per chiudersi 17 anni dopo con il Perugia; ecco, l’inizio e la fine non furono esaltanti, ma in mezzo molte reti furono gonfiate e a beneficiare di ciò furono in particolare, Perugia, il Cosenza di Zaccheroni, in parte Livorno e Bologna, ma soprattutto i Rangers Glasgow. Purtroppo, la sua parentesi scozzese, tanto felice il primo anno, fu alquanto disgraziata successivamente, complice una serie di accadimenti a dir poco sfortunati, con numerosi infortuni e una pallina di squash tiratagli involontariamente dal suo allora compagno di squadra Sergio Porrini, che lo tenne fuori circa un mese e mezzo. Da qui in poi, la carriera del puntero triste conobbe una parabola discendente abbastanza brusca, con gli approdi infelici a Bologna e Cagliari e del ritorno a Perugia e con la breve parentesi positiva di Livorno, ritirandosi nel 2005, per dedicarsi alla crescita del figlio.
“‘Bang!’: e, improvvisamente, piombo nell’oscurità più assoluta, mentre mi accascio al suolo come un vecchio straccio. La mia violenta caduta non si esaurisce sulla soffice erba di un curatissimo rettangolo di gioco scozzese, visto che sono un calciatore professionista che tiene alto il nome dell’Italia in un Paese straniero. […]
Mi ritrovo, mio malgrado, disteso e dolorante sul parquet scintillante e profumato di cera di un campo… da squash”( cit. Più di un numero sulla maglia )
E c’è bisogno di aggiungere altro, quando questo illustre personaggio va a trovarlo in ospedale dopo il suo incidente a squash? Sean Connery, tifosissimo dei Rangers, si recò davvero in ospedale, per sincerarsi delle sue condizioni a margine dell’incidente alla retina dell’occhio, e dei continui problemi che lo afflissero, dopo la clamorosa stagione dei 32 gol nel ’97-’98 e del pokerissimo al Dundee.
Purtroppo per lui, nonostante fosse un attaccante di grandissimo talento, mai giocò in Nazionale, anche perché davanti a lui aveva giocatori del calibro di Baggio, Vieri, Chiesa, tanto per citarne alcuni.
Marco Negri, chi era costui? Adesso lo sapete.
Stefano Steve Bertini