In una giornata così siamo tutti scossi, sconvolti, impauriti, arrabbiati. E’ normale e giusto dopo quello che è accaduto a Parigi. Nel caos di queste ore credo però che porsi qualche domanda e riflettere prima di parlare, scrivere, compiere qualsiasi azione è assolutamente necessario. La mia domanda è: perchè lo fanno? Perchè un manipolo di soggetti sceglie di combattere il mondo occidentale e i suoi valori nel nome della religione attraverso l’arma della guerra e del terrore?
La risposta è nella stessa definizione che diamo a queste persone: in quanto terroristi sono persone che intendono seminare il terrore. Perchè? Perchè esso è strumentale ai loro fini.
L’obiettivo va oltre i massacri e punta a sconvolgere il mondo civile dal suo interno, imbruttendolo. Vogliono trasformarci in un’umanità grigia, impaurita, dominata dalla diffidenza, del rifiuto fobico del diverso, magari con le armi sempre a portata di mano. Un’umanità violenta, che odia, si chiude in sè stessa e nel nome della paura sceglie di privarsi di tutte le sue conquiste di civiltà e progresso
Vogliono un mondo che sia come loro: barbaro e sanguinario, portando su scala globale un nuovo medioevo. E sanno che l’unico modo per arrivare a questo traguardo è spingerci a odiare
Se davvero si vuole difendere la nostra civiltà è dovere di tutti, oggi, rifiutare la barbarie opponendosi con atti concreti.
In questo a livello locale e nella vita di tutti i giorni si può far tanto: invece di abbandonarsi all’idea che il nemico sia fra di noi, magari nella porta accanto o nella moschea a pochi passi da casa, moltiplichiamo i momenti di conoscenza fra culture diverse, troviamo più occasioni di dialogo nel nome della tolleranza. Prendiamo la parte migliore di tutto e facciamola fruttare nel nome di un bene comune che abbiamo e che non dobbiamo mai perdere: la civiltà