Molto bella la storia che sta dietro alla tela raffigurante Santa Margherita e alla sua restituzione al legittimo proprietario, cioè la Diocesi: l’abbiamo letta in questi giorni e ci ha commosso, anche perchè al suo interno ha un elemento poco messo in luce: la guerra mondiale, con tutte le sue tragiche implicazioni. Non c’è bisogno di dire che questo ‘ritorno’ è un fatto positivo per la città per il quale c’è da ringraziare l’Arma dei Carabinieri e sopratutto la persona che, dopo averla rinvenuta, ha ritenuto giusto restituirla. E’ grazie al buon cuore di questo cittadino tedesco che il dipinto, da Friburgo, è tornato nella città etrusca
Di autore ignoto, risalente probabilmente al XIX° secolo (anche se le opinioni sono contrastanti e c’è chi ha ipotizzato una datazione di almeno 2 secoli precedenti) pare che fosse originariamente collocata nella piccola Chiesetta di Sant’Eusebio. Non ha (pare) un valore artistico particolare, ma di sicuro ha un grande valore simbolico. Per quello che rappresenta e per la vicenda storica che c’è dietro.
Abbiamo letto che, dopo opportuni esami da parte degli storici dell’arte che collaborano con la Diocesi, si provvederà a ricollocarla ‘nella posizione più opportuna‘. A questo proposito ci permettiamo di esprimere l’umile opinione che la collocazione originaria, se confermata, sarebbe indubbiamente la cosa più giusta. Abbiamo tante bellissime Chiese non solo a Cortona, ma in tutto il territorio, che indubbiamente meritano valorizzazione e maggiore accessibilità: questa vicenda potrebbe essere un’opportunità per prendere in esame la situazione e migliorarla.
Altrimenti una soluzione comunque valida potrebbe essere quella del Museo Diocesano di Cortona, magari con un pannello esplicativo che racconti questa storia così curiosa e ‘a lieto fine’