Come consigliere comunale ritengo mio preciso dovere intervenire sulle questioni che attengono al Comune e non saranno certo le insinuazioni dell’assessore Devis Milighetti a tapparmi la bocca. L’assessore Devis Milighetti dovrebbe mostrare più equilibrio nelle sue repliche, senza dimenticare che in questo momento ricopre un ruolo pubblico.
Così come dovrebbe avere più rispetto per le istituzioni evitando di utilizzare il sito ufficiale del comune per polemiche di carattere personale.
Le sue allusioni al fatto che io utilizzi il mio impegno sociale come grancassa per il mio incarico politico sono vergognose. Vorrei ricordare all’Assessore che sono ormai molti anni che mi occupo di ragazzi in difficoltà, impegnandomi, per quello che posso, su progetti in grado di offrire a chi è stato più sfortunato, una prospettiva di vita e lavoro. Questo per me è il valore alto del fare politica, probabilmente troppo difficile da comprendere per altri. Sarebbe bene invece che Milighetti si facesse un bell’esame di coscienza, non sono certo io che meno di tre anni fa ha messo in piedi un’associazione, a suo dire rigorosamente apolitica, che gli è servita come trampolino di lancio per entrare in comune. Chi è il più scorretto?
Come consigliere comunale torno a chiedere, all’Assessore se è vero che sono stati spesi 5.000 euro per un incarico per studiare i percorsi degli scuolabus. Se è vero che sono stati impegnati 3.000 euro da destinare come “regalo” ai turisti che vengono a Castiglioni. Se è vero che sono stati impegnati 7000 euro l’anno per quattro anni, totale 28.000 euro, per “affittare” una nuova auto per i vigili. E chiedo ancora quanti soldi sono stati spesi per il progetto di senso unico intorno alle mura? Quanti per incarichi per fantomatici marchi e progetti di fattibilità europea? Quanti per incarichi inizialmente gratuiti e poi trasformati in onerosi?
Tutto questo quando alle richieste dei cittadini e delle famiglie in difficoltà si continua a rispondere che non ci sono soldi. L’assessore Milighetti dovrebbe dare risposte alle domande, e smettere di menare il can per l’aia, troppo facile nascondersi dietro ai polveroni e alle auto elettriche.
Sara Rapini