Non so come il sindaco Fanfani possa dire che i referendum del Comitato dell’Acqua pubblica non avranno conseguenze su Nuove Acque. Forse ha letto male i quesiti che ha sottoscritto o forse qualcuno ha fatto pressione su di lui per depotenziare il gesto di sottoscriverli.
I referendum si muovono certo contro la legge Ronchi, ma anche su normative che hanno consentito, come per Nuove Acque, alla multinazionale Suez di fare il bello e cattivo tempo aumentando a dismisura le tariffe e di godere della vergognosa condizione – anche a dispetto degli impegni stabiliti nel bando di gara- per cui per esempio gli investimenti sono esclusivamente a carico delle casse pubbliche.
Vorrei infine sgombrare il campo da un equivoco che vedo strumentalmente riaffacciarsi, ovvero che ripubblicizzare significherebbe tornare alla gestione comune per comune del servizio idrico. Nessuno vuol tornare all’acquedotto comunale, siamo favorevoli ad un consorzio di e fra comuni, siamo invece contrari a che nella gestione ci siano le multinazionali che vogliono fare profitti su un bene primario come quello dell’acqua.
Quanto al Presidente di Nuove Acque Paolo Ricci , lo stesso sindaco che nel ’99 regalò Arezzo alla destra, da anni stiamo chiedendo che sia messo in condizione, politicamente parlando, di non nuocere più alla città e all’elettorato di centrosinistra. Sarebbe un sollievo per la città che il signor Ricci cominciasse ad occuparsi di altro