A distanza di due anni dall’entrata in vigore della legge finanziaria del 2008, che ha previsto il taglio di quasi 8 miliardi di euro, in tre anni, agli organici del personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario, pari a circa 132.000 posti, determinati dalla cancellazione di 87.341 insegnanti e 44.500 posti di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, sono sotto gli occhi dell’opinione pubblica gli effetti devastanti che si sono abbattuti sul nostro sistema d’istruzione pubblica, sulla sua qualità e sulla sua tenuta.
La riduzione delle ore di lezione in ogni ordine e grado e la cancellazione di cattedre di insegnamento e di posti ATA, a fronte di un aumento della popolazione studentesca (nell’anno scolastico che inizia a fronte di 20.000 studenti in più avremo 3.700 classi in meno), si accompagnano al forte incremento del numero degli alunni per classe, anche in presenza di alunni disabili, nonché alla decurtazione delle risorse per il normale funzionamento delle istituzioni scolastiche, che vantano, inoltre, nei confronti dello Stato crediti per oltre un miliardo di euro.
E’ facile comprendere come tali condizioni influenzeranno negativamente l’attività didattica, i livelli di apprendimento, la qualità dell’offerta formativa, le possibilità di successo formativo per i più deboli, l’integrazione degli alunni disabili e l’organizzazione delle istituzioni scolastiche, destinati a peggiorare ancora nei prossimi anni.
Anche nel nostro territorio diverse realtà scolastiche hanno subito pesantemente gli effetti di questa presunta riforma. Ne sono esempio la pluriclasse della scuola secondaria di primo grado di Mercatale, le scuole secondarie superiori che si trovano ad avere strutture inadeguate e insufficienti per il numero di alunni presenti in ogni classe, ecc…
Di fronte a queste situazioni di disagio l’ente locale si trova impossibilitato a combattere le scelte del Ministero che ricadono sul nostro territorio. Pertanto i Consiglieri Comunali dei gruppi di maggioranza (Partito Democratico, Rifondazione Comunista e Sinistra Ecologia e Libertà) chiedono al Governo di far fronte alle esigenze delle famiglie italiane in termini di orario scolastico, di qualità dell’istruzione, di successo formativo, di buon funzionamento organizzativo delle istituzioni scolastiche, di sorveglianza degli alunni, di servizi alle famiglie e chiedono inoltre se non ritenga di fermare finalmente questa deriva e di ridare dignità alla scuola italiana e prospettiva di sviluppo al nostro Paese