{rokbox title=| :: |}images/confsadam.jpg{/rokbox}’La nuova centrale potrebbe diventare un giorno un inceneritore?’ ‘Assolutamente no, ciò non potrà mai accadere. Sarebbe come infilare il diesel in un’auto a benzina…il motore si romperebbe e manderemmo in fumo tutti gli investimenti’. Risposta eloquente quella data stamani dalla dirigenza del gruppo Maccaferri che ha presentato alla stampa i dettagli del progetto intergrato di riconversione della ex-Sadam. Era il primo atto di una giornata ‘calda’ per Castiglion Fiorentino e la Valdichiana che si concluderà stasera con la presentazione pubblica del progetto presso il Teatro Comunale proprio a Castiglioni.
FILE .PDF CON I DETTAGLI SALIENTI DEL PROGETTO
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Inutile dire che l’attesa è enorme; intanto stamani sono emersi dettagli importanti e molti dilemmi hanno ricevuto una prima risposta. Vedremo se queste risposte saranno convincenti per le forze politiche e i comitati che si oppongono al progetto. Soprattutto ci sarà da capire se la comunità castiglionese nel suo complesso, come pure l’amministrazione comunale, dimostrerà di gradire o meno la proposta e di ritenerla fattibile, utile e rispondente alle caratteristiche e alle esigenze di Castiglion Fiorentino e della Valdichiana.
Il progetto integrato, come già anticipato nei giorni scorsi, prevede una centrale a biomasse nei pressi dell’area Serristori e la trasformazione della zona della ex-Sadam in area turistico-residenziale con annesso campo da golf a 18 buche. Due progetti in uno, praticamente. Maccaferri parla di ricadute importanti dal punto di vista occupazionale e di un progetto che specialmente sul fronte legato alla Centrale ridisegnerà in positivo l’economia della Valdichiana e potrebbe dimostrarsi un volano importante di rilancio, con interconnessioni benefiche col mondo agricolo ed economico locale e possibilità di grande sviluppo ulteriore specialmente legato al settore agricolo-alimentare. Tutto ciò, dice la dirigenza, con un impatto complessivo assolutamente contenuto. Contenuto sul fronte delle emissioni, pari a circa la metà dei limiti di legge, sul fronte del consumo di acqua, un dodicesimo di quanta ne consumava lo zuccherificio, sul fronte del traffico di mezzi pesanti, 10 al giorno contro i 400 della vecchia Sadam.
La centrale, dice Maccaferri, sarà alimentata con produzione agricola rientrante in un raggio medio di 70-80 chilometri, con limite massimo di distanza fissato a 300: serviranno 50mila tonnellate annue di semi di girasole e 10mila di semi di mais, da esse sarà prodotto, sempre all’interno della centrale, l’olio vegetale necessario per alimentare il motore marino e l’annessa caldaia. L’area al Serristori comprenderà circa 12 ettari, con uno scudo esterno (alberi) per ridurre le emissioni sonore, che si stimano comunque in proporzioni molto contenute. Pressochè inesistenti, si dice, i problemi riguardanti gli odori. Il camino, le cui dimensioni sono ancora de definire con precisione, non dovrebbe superare i 35 metri di altezza. Si produrrà energia elettrica, in parte destinata al consumo diretto nell’area, in parte inviata alla rete nazionale. Il calore sarà invece utilizzato per impianti di tele-riscaldamento per le attività che potranno sorgere via via nella zona.
Per quanto riguarda le emissioni si promette anche un monitoraggio pubblico in tempo reale. La centrale, se dovesse partire la realizzazione, dovrebbe essere pronta ed entrare a regime in 36 mesi.
L’area turistico-residenziale che sorgerà a Manciano avrà il campo da golf annesso e sarà divisa in due parti quasi equivalenti, una di ricezione turistica e una residenziale. I volumi esistenti saranno dimezzati.
Questa la cronaca del primo atto, sorta di antipasto, di questa giornata ‘calda’. Vedremo stasera, con la presentazione pubblica, il primo atto di una ‘prova del nove’ che potrà fornirci, da ora e nelle prossime settimane, la ‘temperatura’ dell’opinione pubblica castiglionese e più in generale di tutta la Valdichiana