Acquisti verdi in calo? Perché la legge è disattesa?
Anche le amministrazioni pubbliche possono giocare un ruolo fondamentale nel dare effettiva concretezza al riciclo (e dunque anche alle raccolte differenziate), tramite gli acquisti pubblici locali. Purtroppo, questo ingranaggio ancora non funziona: gli acquisti pubblici verdi sono resi obbligatori dalla normativa nazionale ma sistematicamente ignorati, e senza conseguenti sanzioni.
Guardando all’Italia nel suo complesso, significa una mancata spinta al mercato della green economy fino a 60 miliardi di euro. La Toscana, unico caso in Italia, ha prodotto nel 2012 un bando per incentivare gli acquisti verdi, e l’ultima proroga scadrà a fine anno. A suo tempo l’Autorità garante della concorrenza incomprensibilmente bocciò l’ipotesi di un bis a causa di effetti discorsivi sul mercato, e anche dalla Regione – contatta da greenreport – non arrivano notizie su eventuali, nuove misure per la promozione dei prodotti riciclati. Il Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati però, parla chiaro: entro il 2020 si dovrà «realizzare un riciclo effettivo di materia da rifiuti urbani di almeno il 60% degli stessi». Materiali riciclati che dovranno poi essere venduti, e per i quali servono spazi di mercato.
Trattori elettrici grande novità in agricoltura
Prosegue il viaggio nella “Ethical Energy Farm”, la fattoria di nuova generazione che non ha paura di sfruttare tutti gli strumenti green a sua disposizione per rendersi autosufficiente senza compromettere l’equilibrio ambientale e sociale. Tra le molteplici peculiarità di queste nuove fattorie, ricoprono un ruolo non secondario i macchinari agricoli a trazione elettrica, una soluzione adottata dalle aziende più virtuose.I veicoli da lavoro a trazione elettrica stanno offrendo al campo dell’agricoltura una valida alternativa a quelli tradizionali con l’obiettivo di arrivare alla completa autonomia energetica delle aziende. A questo proposito sono stati messi a punto veicoli semoventi, dotati di batterie per l’accumulo di energie. COME FUNZIONA – Questi veicoli hanno un motore elettrico che utilizza come fonte di energia primaria l’energia chimica immagazzinata in una o più batterie ricaricabili. Questi mezzi hanno complessivamente una maggiore efficienza energetica rispetto a quasi tutti i motori a combustione interna. Un motore a benzina ha una efficienza energetica del 25-28%, un diesel si avvicina al 40%, mentre un motore elettrico a induzione in corrente alternata ha un’efficienza del 90% grazie anche ad una notevole riduzione degli attriti interni.Alcuni progetti abbinano al sistema di batterie un sistema fotovoltaico per la copertura, per permettere la ricarica anche durante l’utilizzo del veicolo.In frenata il motore genera energia trasformandosi in dinamo che altrimenti andrebbe sprecata in calore dai freni e viene inviata alle batterie da trazione. Questo fa si che il veicolo elettrico abbia un consumo medio più basso e quindi l’autonomia sia più elevata. VANTAGGI E SVANTAGGI – I vantaggi sono i ridotti consumi energetici, la possibilità di utilizzare questa tecnologia abbinata a sistemi di cogenerazione, sistemi fotovoltaici, mini wind, diminuzione del peso dei veicoli, abbassamento notevole dell’inquinamento acustico, l’assenza di fumi permette di utilizzare questi mezzi in ambiente confinati come le serre senza compromettere la qualità dell’aria. Tra gli svantaggi c’è la minore autonomia rispetto a un mezzo tradizionale e il costo superiore.
ECOMONDO 2015, in programma con la sua 19^ edizione dal 3 al 6 novembre 2015, è la piattaforma tecnologica per la Green e Circular Economy nell´area Euro-Mediterranea. È la vetrina più completa sulle soluzioni tecnologiche più avanzate e sostenibili per la corretta gestione e valorizzazione del rifiuto in tutte le sue tipologie. È il luogo dove le imprese incontrano i loro competitor in mercati complementari, unitamente ai principali referenti della ricerca pubblica Europea e del Mediterraneo, con i quali avviare partenariati nazionali e internazionali per l´implementazione di una knowledge-based Green and Circular Economy. La fiera della green economy ha già messo a punto le novità espositive 2015: SAL.VE: torna ad Ecomondo il principale Salone sui veicoli per l’ecologia in Europa. In esposizione tutti i costruttori di veicoli industriali e/o speciali per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi. GLOBAL WATER expo: è la nuova sezione espositiva dedicata a tutte le fasi della filiera del ciclo idrico integrato delle acque, dalla captazione alla restituzione all’ambiente. BIO-BASED INDUSTRY: si rafforza la sezione dedicata alle bioraffinerie da rifiuti organici e scarti alimentari.
Settimana Europea per la riduzione dei Rifiuti
Si terrà dal 21 al 29 novembre 2015, sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo, la settima edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, che avrà come tema la dematerializzazione, ovvero come “fare più con meno”. Come ogni anno, le azioni che verranno validate nell’ambito della SERR dovranno mirare alla prevenzione e riduzione dei rifiuti nel suo insieme, o ancora al riuso o alla preparazione per il riuso dei prodotti e dei materiali, o ancora alla raccolta differenziata, alla selezione e al riciclo, ma anche alla pulizia straordinaria di rifiuti abbandonati nell’ambiente.
Funghi per ricaricare le batterie?
Nelle batterie ricaricabili i funghi sostituiscono la grafiteUn team di ingegneri del Riverside Bourns College of Engineering ha realizzato un nuovo tipo di anodo per una batteria agli ioni di litio, partendo da comuni champignon. Possono dei “semplici” funghi essere la chiave dell’elettronica del futuro? Secondo i ricercatori dell’Università della California, sì. Un team di ingegneri del Riverside Bourns College of Engineering è stato in grado di realizzare un nuovo tipo di anodo per una batteria agli ioni di litio, partendo da comuni champignon; un risultato economico, ecologico e soprattutto facile da produrre rispetto agli attuali standard industriali. Questi elettrodi sono per lo più realizzati in grafite sintetica, che viene ottenuta attraverso un processo particolarmente dispendioso. Si prevede che circa che entro il 2020 il mercato dei veicoli elettrici avrà bisogno di oltre 900.000 tonnellate di questa materia prima per la realizzazione di elettrodi. Ma con il previsto aumento di richieste di batterie ricaricabili, la grafite sintetica potrebbe non costituire la scelta migliore, sia per l’impatto economico che quello ambientale (la grafite è tratta con prodotti chimici corrosivio).Al contrario sostengono i ricercatori californiani, la biomassa vegetale, grazie ad un alto contenuto di carbonio, si offre come sostituto ecofriendly e a basso costo. Ma per ottenere il massimo dai materiali biologici, gli ingegneri si sono concentrati sui funghi: la loro struttura particolarmente porosa. Tale porosità è importante per l’architettura delle batterie in quanto conferisce un maggiore spazio per lo stoccaggio e il trasferimento dell’energia, componente fondamentale nelle prestazioni dei dispositivi di energy storage. Inoltre, l’alta concentrazione di sale di potassio presente nei funghi consente di aumentare il materiale elettrolitico attivo nel tempo attivando più pori, e incrementando gradualmente la sua capacità. La tecnologia ad anodi di carbonio ottenuto dai funghi potrebbe, con l’ottimizzazione, sostituire gli elettrodi in grafite. “Con materiali come questo, i futuri telefoni cellulari potrebbero allungare il tempo di carica e di vita”, spiega Brennan Campbell, uno degli autori della ricerca. I risultati del lavoro sono stati illustrati in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Nature Reports.
Aziende eccezionali
Da una start up italiana la soluzione ai rifiuti spazialiGrazie alla tecnologia di decommisioning di D-Orbit nel 2016 sarà lanciato il primo satellite al mondo che, a fine vita, verrà rimosso dallo spazio in modo sicuro, diretto e controllato. Dal lancio del primo Sputnik nel 1957 a oggi sono stati mandati in orbita circa 6000 satelliti. Di questi poco più di 1000 sono ancora attivi. Il resto, insieme all’innumerevole quantità di piccoli frammenti e detriti distribuiti in diverse altezze orbitali costituiscono i rifiuti spaziali, elementi non più funzionali ma che continuano a muoversi ad altissima velocità senza poter essere controllati in nessun modo, con il rischio di danneggiare gravemente i satelliti operativi. Ma se da un lato è vero che siamo riusciti a ‘sporcare’ anche lo Spazio, dall’altro non possiamo negare che la cosci lasci completamente indifferenti. Tra le soluzioni studiate in questi anni per porre un freno il problema della spazzatura celeste, fa capolino anche la tecnologia messa a punto da una start up italiana, la D-Orbit. Concepita nel 2008 da Luca Rossettini e lanciata formalmente nel 2011, la società ha realizzato il D3, dispositivo di decommissioning che viene installato sul satellite prima del lancio. La tecnologia garantisce al veicolo spaziale giunto a fine vita una rimozione controllata, sicura e rapida. “Con una massa che costituisce una piccola frazione del peso totale del satellite, il dispositivo di D-Orbit fornisce la spinta necessaria per completare efficacemente la manovra di rimozione senza coinvolgere il sistema di propulsione del mezzo spaziale”, spiega la società sul proprio sito web. D-Orbit ha raccolto, nel giro di poche settimane, risorse per oltre 3 milioni di euro (gli ultimi 1,83 milioni di euro sono stati concessi proprio in questi giorni) ed è oggi in grado di portare a termine la Missione D-Sat, prevista per il 2016 con il lancio del primo satellite al mondo che, a fine vita, verrà rimosso dallo Spazio. La società, inoltre, è stata tra le prime a utilizzare lo Strumento Finanziario Partecipativo per start up innovative, istituito dalle recenti riforme in materia di competitività e accesso alle risorse finanziarie da parte delle start up.
Bonus acquisto bici per i pendolari
La giunta Toscana ha approvato la delibera che dà il via al progetto “In bici col treno”, per incentivare l’uso delle due ruote per pendolari e turisti. Più treno, più bici, più sostenibilità. Proprio tenendo conto di tre obiettivi del programma di governo Toscana 2020, la giunta ha appena approvato la delibera che dà il via al progetto “In bici col treno” ovvero un binomio di azioni volte a incentivare l’uso delle due ruote per pendolari e turisti e l’intermodalità a vantaggio di mezzi di spostamento che lascino le auto in garage: un bonus acquisto bici per pendolari e una card per turisti che permette di viaggiare sul treno con la bici. Il progetto realizza anche uno dei 25 punti nell’agenda dei primi 100 giorni della giunta.Quello di oggi è un altro passo avanti della Toscana nella promozione della mobilità sostenibile, una scelta coerente con quanto abbiamo fatto in questi anni. Utilizzare la bicicletta e il treno negli spostamenti quotidiani significa rispettare l’ambiente ma soprattutto rispettare il proprio corpo, adottando uno stile di vita più salutare. Inoltre puntiamo anche a una maggiore valorizzazione delle nostre bellezze, attrezzando le linee ferroviarie di interesse turistico per il trasporto delle bici. Sarà questo un modo per godersi contesti di grande pregio lungo itinerari di mobilità dolce. Il bonus acquisto bici per pendolari. La Regione mette a disposizione 100mila euro (50mila per il 2015 e altri 50mila per il 2016), proventi delle penali a Trenitalia, per l’acquisto di 700 biciclette pieghevoli trasportabili in treno gratis, senza alcuna limitazione di orario.Le risorse regionali si tradurranno in bonus da 150 euro l’uno di cui potranno beneficiare pendolari utenti di Trenitalia e di Trasporto Ferroviario Toscano. I requisiti richiesti: i pendolari dovranno essere residenti in Toscana; avere un abbonamento annuale in corso di validità o almeno 3 abbonamenti mensili per un valore complessivo di 150 euro negli ultimi 6 mesi di cui uno in corso di validità al momento dell’acquisto della bici; dimostrare di aver acquistato una bici pieghevole nuova (una volta piegata, non dovrà superare le misure di 80x110x40) con ricevuta fiscale/fattura o scontrino fiscale parlante rilasciati dopo il bando e non oltre il mese di giugno 2016. Il bonus sarà riconosciuto sotto forma di voucher per acquisto di titoli di viaggio regionali per un importo pari al 75% dell’importo dell’acquisto fino a un massimo di 150 euro. L’assegnazione del bonus seguirà l’ordine cronologico di presentazione delle richieste al bando fino a esaurimento dello stanziamento.