{rokbox title=| :: |}images/pullman2.jpg{/rokbox}Meglio stiparsi in un pullman riempito fino all’orlo, incartandosi su strade sature di traffico e impiegare molto tempo per percorrere pochi chilometri, o prendersi tranquillamente il proprio treno-metro di superficie e raggiungere in pochi minuti la vostra destinazione scolastica? E’ una domanda che mi piacerebbe che gli studenti-pendolari che in questi giorni giustamente lamentano disagi si facessero; loro che sicuramente, in quanto giovani, hanno un’idea più lucida della parola ‘futuro’.
E’ chiaro, e già ne abbiamo parlato qualche giorno fa, che per quanto riguarda il trasporto su gomma la situazione è critica. I servizi, specie per gli studenti, già di suo non erano eccezionali un po’ per scelte gestionali (orari, tratte) a volte al limite dell’incomprensibile, un po’ per i pochi fondi a disposizione. Poi adesso la notizia del super-taglio del Governo alle Regioni, 320 milioni di euro in meno alla Toscana nel 2011, il 40% del totale del 2009, ha peggiorato ulteriormente la situazione.
La Provincia di Arezzo ha scelto una strada, quella di togliere qualcosa adesso per accumulare qualche fondo extra con cui attutire il duro colpo che arriverà a Gennaio. Gli effetti però si sono fatti sentire subito: aumento delle tariffe, qualche corsa in meno, l’impossibilità di fare abbonamenti annuali. Lo ‘stipamento’ nei pullman è aumentato e dall’opposizione sono arrivate subito forti critiche, critiche che riecheggiano anche all’estrema sinistra. Sicuramente qualche scelta gestionale quantomeno curiosa, alcune tratte ‘spopolate’, altre strapiene, peggiorano le cose, in un territorio come il nostro che già di sua, per conformazione, non è il più adatto.
A questo punto rinnovo l’invito a guardare avanti, e sarebbe bello che questo messaggio fosse recepito dagli studenti. Ripeto: in quanto giovani, hanno sicuramente un occhio migliore per guardare al futuro. Il futuro, in Valdichiana come altrove, non può più essere l’automobile e il pullman. Non può essere il raddoppio, costoso e dai tempi biblici di realizzazione, della SR71. Non può basarsi sulla difesa strenua di qualcosa che rischia di ritrovarsi fuori dal tempo, con vere e proprie battaglie di retroguardia. Ovvio che chi abita a Creti o all’Ossaia, o a Manciano, o alle Capezzine abbia bisogno di un servizio di pullman decente, ma almeno per chi usa la tratta Chiusi-C.Lago-Terontola-Camucia-Castiglioni-Arezzo un’altra soluzione deve essere possibile
Adesso arriveranno i soliti giornalisti che riporteranno i malumori, arriveranno i soliti politici di minoranza che ne faranno battaglie consiliari, arriverà forse qualche Sindaco che si ergerà a paladino della propria comunità locale, forse arriverà la dirigenza della nuova società Tiemme che prometterà qualche miglioria. Ma saranno tutti palliativi.
Di fronte alla crisi del trasporto pubblico su gomma è il momento di investire su altro trovando una soluzione più moderna per alcune linee a tutto beneficio di quelle restanti e davvero imprescindibili. Collegare in rete tutto il tratto Chiusi-Arezzo sfruttando le linee ferroviare e creando un moderno sistema di metro di superficie, a cui collegare poi razionalmente il trasporto pubblico su gomma per i brevi tratti locali e urbani, è una soluzione che la Politica dovrebbe cominciare a valutare