{rokbox title=| |}images/hendrix.jpg{/rokbox}40 anni fa moriva Jimi Hendrix. Spero che riesca a riposare in pace visto che adesso, in Italia, la musica è rappresentata da Anna Tatangelo che vale anche come modello culturale e di vita, così come negli Usa di cui Jimi martoriò l’inno nazionale a Woodstock sembra proprio che Paris Hilton sia più di una semplice ereditiera scema da prendere in giro sui tabloid.
E’ straordinariamente comico constatare il regresso culturale che stiamo vivendo. Mitizzare gli anni sessanta e settanta è fuori moda, ma è giusto, è la nostra unica ancora di salvezza e per questo Walter Veltroni è un politico che mi è simpatico. Magari di politica non capisce nulla, ma almeno su queste cose è un mito. Quegli anni furono una rivoluzione culturale straordinaria. Il top. Creatività, colore, speranza, illusione di libertà. Coi suoi lati negativi, con tanti morti, tanti sbroccati di testa talmente fusi che dopo una dose di LSD eccessiva hanno impiegato 30 o 35 anni per riprendersi.
Dico sempre che sarei voluto nascere nel 1945 circa. Avrei passato un’infanzia di merda, a rovistare in qualche aia o in qualche stalla con mucche e maiali, ma poi avrei goduto del boom economico, della musica degli Stones e di Dylan, dell’arte di Warhol. E appunto di Hendrix e della sua breve ma straordinaria parabola. Sarei andato in piazza contro la guerra in Vietnam, avrei usufruito dell’amore libero e discusso invano con qualche femminista acida. Adesso avrei qualche figlio e una pensione, leggerei il giornale incazzandomi un po’, ma poi ripenserei alle scorribande di gioventù e mi placherei.
Invece sono nato dopo, troppo tardi, e sono condannato alla nostalgia e a non trovarmi bene nel mondo che devo vivere. In 40 anni di strada se n’è fatta tanta, quasi tutta all’indietro. Potevamo regredire nei consumi, potevamo diminuire la cementificazione. Abbiamo solo diminuito in cultura restringendo gli spazi liberi dei nostri cervelli. Rinchiudendoci nel buio del quotidiano. E adesso di sognatori non c’è più l’ombra. Si lavora, si affronta la crisi, si cerca di sopravvivere. Stop.
Straordinario anche il regresso di questi ultimi mesi. Veniamo all’Italia. X Factor parla da sè. Una volta mi piaceva perchè c’era Morgan, un farfallone che però diceva cose intelligenti. Adesso, dopo la sfortunata frase sulla droga, è calata l’ombra sulla sui misteriosa figura. Qualcuno l’ha visto quest’estate a Verona, litigare e fare poi pace con un sindaco leghista. Adesso pare sia scappato alle Hawaii. Dice che ha aperto un barretto con Elvis Presley, Jim Morrison e uno che somiglia a Jimi Hendrix. Si, perchè alla fine ha ragione Giacobbo di Voyager: quei 3 sono ancora vivi, anche se come tutti dovranno dire ciao alla vita il 21 Dicembre del 2012