La visita del Ministro del lavoro Poletti oggi a Cortona per consegnare i riconoscimenti al progetto “all’opera per il bene comune” nato dalla misura sperimentale DIAMOCI UNA MANO, secondo il quale chi beneficia di un sostegno al reddito può fare attività di utilità sociale in progetti promossi da terzo settore e Comuni, crea nell’amministrazione comunale più entusiasmo di quanto ne meriterebbe. Queste le prime dichiarazione della deputata M5S Chiara Gagnarli al termine della visita del Ministro.
Non mi sento di contestare tanto il progetto in sé – prosegue la deputata cortonese – perché qualora attentamente monitorato nell’applicazione mantiene il valore sociale per i cittadini che malgrado la difficoltà economica si rendono attivi per la propria comunità e per il territorio in cui vivono.
L’iniziativa, tuttavia, viene ridimensionata se la si considera nel contesto reale, in cui la disoccupazione ha raggiunto il 12,7% e la disoccupazione giovanile il 42,7%, dati Ocse di oggi, e dove le risorse per i Comuni sono sempre più esigue.
La sensazione – prosegue la deputata pentastellata – è che si utilizzino questi progetti per avere persone che facciano lavori che dovrebbero essere regolarmente svolti dai Comuni o che si voglia creare l’illusione del “volontariato formativo” per un facile reinserimento nel mondo del lavoro.
Noi crediamo che si debba affrontare il problema del sostegno pubblico a chi ha perso il lavoro in maniera più strutturale e risolutiva – conclude – come con l’introduzione del reddito minimo garantito, che non solo noi proponiamo da tempo ma che l’Europa ci chiede di adottare dal ’92.