È uscito “Storie del Santo Maledetto”, romanzo breve scritto da Stefano Duranti Poccetti e pubblicato dalla Casa Editrice Akkuaria di Catania di Vera Ambra. È lo stesso Santo Maledetto il protagonista dell’opera, un semidio quasi immortale, figlio del Bene e del Male e nipote di una certa Società Malata. È proprio a causa – grazie – alla sua genealogia che questo personaggio racchiude in sé tutte le caratteristiche del bene e del male, ma non riuscendole a gestire al meglio, proprio perché vittima dell’influsso della terribile zia. È per queste ragioni che egli può comportarsi come un santo o come un maledetto.
“Il Santo Maledetto era un furfante, un Poeta, un assassino, il più passionale degli amanti, il più disinibito Don Giovanni, il più grande puttaniere che si ricordi. Nonostante il paradosso di tutto questo, era proprio così: il Santo Maledetto rappresentava l’intera umanità, nel Bene e nel Male, e se un giorno si svegliava compiendo azioni che l’avrebbero portato a diventare Beato, l’altro, invece, si svegliava con l’idea di uccidere quello, sbeffeggiare questo, stuprare la più pura vergine.”, così inizia il romanzo, mettendo in luce le caratteristiche del personaggio.
L’introduzione e il disegno della copertina sono stati curati dall’artista e scrittore, amico di Duranti Poccetti, Massimo Triolo, che così scrive nell’introduzione: “Ma perché immaginare un semidio? Credo che l’Autore volesse descrivere un animo e un’indole, un carattere psicologico, che non conoscono mezze misure; il Santo Maledetto semplicemente eccelle – nel Bene e nel Male, e più le sue caratteristiche vengono in luce, però, meno metafisica si fa la narrazione… Potremmo dire che il Santo Maledetto non conosce la mediocrità, ma potremmo anche suggerire che disconosce persino il valore di un’ipotetica “Aurea Mediocritas” oraziana, quindi una sorta di giusto mezzo.
Si tratta di un personaggio inventato dallo stesso autore, che Duranti Poccetti aveva già trattato in altre sue opere – alcune delle quali pubblicate in questo stesso libro. Con questo l’autore vuole dare inizio all’epopea di un nuovo personaggio letterario, con l’intenzione di continuarlo a farlo rivivere in altre opere.
La tecnica di scrittura utilizzata dall’autore è quella che lo stesso chiama “letteratura dell’azione”, vale a dire una scrittura molto veloce e fluida, che dà più valore all’azione drammaturgica rispetto alla riflessione e alla descrizione.
Stefano Duranti Poccetti è nato ad Arezzo il 27 marzo 1987. Laureato nella laurea di secondo livello di Discipline Letterarie Artistiche e dello Spettacolo, è un giornalista e critico di spettacolo. Collabora alla rivista Sipario di Milano ed è fondatore e direttore responsabile della testata online Corriere dello Spettacolo.
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