Dopo tre anni di convinta e sincera militanza fra le fila dei suoi più fedeli seguaci, dico addio a Matteo Renzi. Il rinnovamento da lui stesso delineato nell’incontro programmatico della Leopolda nel 2013, nei fatti non si è mai verificato. La “rottamazione” e lo svecchiamento di un sistema politico obsoleto e stanco appare ancor oggi inattuato ed inattuabile, e confinato nel limbo delle promesse elettorali.
Nello specifico ricordo che il dimezzamento dei parlamentari non è mai avvenuto, le pensioni d’oro sono rimaste invariate, le Coop rosse hanno continuato a ricevere finanziamenti privilegiati, e l’entourage del leader stesso è costituito da una cerchia ristretta di “eletti” e raccomandati che esclude a priori l’accesso meritocratico. Tutto questo mentre l’Italia appare come una barca alla deriva e la gente fa fatica ad arrivare a fine mese. Renzi non ha mai rinnovato il PD, Renzi è diventato il PD, quello stesso partito che, insieme a Berlusconi, ha guidato la disfatta della nostra amata Patria. A livello locale, il Comune di Cortona si è progressivamente “renzizzato”, pur mantenendo nell’intimo una matrice comunista poco incline al cambiamento, e saldamente ancorata alle poltrone del potere. Lo stesso PD ha voluto la disfatta elettorale dell’ex sindaco, nonché amico, Andrea Vignini, deliberatamente affossato per mezzo di un articolato attacco politico. A lui e ad Andrea Bernardini vanno tutta la mia stima ed il mio affetto, riconoscendo ad entrambi onestà intellettuale e politica. Personalmente sono sempre stato di animo e di idee liberali, rivendicando una dignità umana e lavorativa fondata sulla integrità professionale. Questo Paese necessita di leggi adeguate, ha bisogno di dare fiato alle piccole e medie imprese, di spronare l’azione creditizia delle banche, di abbassare la pressione fiscale: tutto ciò per far ripartire i consumi e conseguentemente la produzione industriale. Ma il PD non si muove e tradisce ogni giorno le aspettative del Popolo Italiano, vivendo di fatto un’ambiguità strutturale e sostanziale interna che si ramifica ed inquina le stesse amministrazioni locali. Tutto ciò appare in netto contrasto con il mio senso etico e morale, e a fronte di quanto detto non posso far altro che palesare il mio dissenso e lasciare il partito.
Avv. Filippo Billi