“Le scale mobili non funzionano mai“. E’ questo, secondo qualche urlatore Facebookiano, il grande problema del centro storico. Fermo restando che la vicenda delle scale mobili ha contorni grotteschi, in giro si legge davvero poco di interessante e l’impressione è che la percezione dei problemi sia alquanto distorta e non corrispondente al reale. Fa quindi davvero piacere leggere un intervento che non sia nè preda di approssimazione, nè propagandistico, quale quello di Carlo Umberto Salvicchi di ConfCommercio, che (ri)solleva il problema (annoso) della convivenza fra “movida” e residenti.
Come doverosa premessa va però detto che (secondo me) il fenomeno della “vita notturna” a Cortona si è notevolmente ridotto rispetto al passato e non siamo più ai tempi del 2004/2008, anni in cui la città etrusca era popolatissima anche nel dopo cena e nelle ore “piccole”, risultando la regina assoluta della vita giovanile nei weekend e per tutta la stagione estiva. Chi risiede a Cortona sa bene che ora la situazione è diversa e molto più sostenibile, visto che alcuni “flussi” giovanili, sull’onda di mode e altri fattori, si sono spostati altrove e i locali fanno buona parte dei loro incassi negli orari diurni, o immediatamente dopo cena. Basterà farsi un giro al sabato sera intorno all’1 di notte per capire che le situazioni critiche non sono generalizzate, ma si limitano al massimo alle aree immediatamente adiacenti ad alcuni locali dove, inevitabilmente, si radunano un po’ di persone
L’auspicio di Salvicchi è comunque giusto ed elementare: che si facciano rispettare le leggi e che chi le rispetta, attenendosi a prescrizioni e orari, abbia il diritto di fare il suo lavoro senza dover vivere nel terrore.
Detto questo c’è però da andare più nel profondo e capire perchè talvolta vi possono essere atteggiamenti poco tolleranti da parte di chi abita a Cortona. Non si può infatti risolvere la questione dando la colpa al residente intollerante dimenticandosi di tutto il resto; sarebbe un po’ come ridurre le difficoltà cortonesi alla sola scala mobile ferma
Vivere in un centro storico ha molti lati positivi, ma anche alcuni lati negativi. Alcune delle difficoltà che si incontrano nel vivere a Cortona sono per certi versi “intrinseche” e inevitabili, altre potrebbero essere risolte con pochi utili interventi, e qui sta il ruolo di chi amministra. Se si risolvessero alcune cose che da tempo attendono una soluzione e di cui si era ampiamente parlato in campagna elettorale è probabile che il clima cambierebbe, perchè probabilmente si riuscirebbe a vivere in modo migliore e si sarebbe disposti a sopportare tutto meglio
La mia idea è quindi quella che sia necessario non solo un tavolo tecnico come suggerito da Salvicchi, ma qualcosa di più ampio che porti alla stipula di un vero e proprio “patto” fra residenti, commercianti, amministratori. Partendo dalla base del rispetto delle regole si dovrebbe passare al principio della risoluzione dei problemi esistenti. Ciò dovrebbe significare, ad esempio:
1) fare il tanto agognato passo del completamento della ZTL, che altrimenti rimane sostanzialmente inutile. Va imposto il concetto che nel centro storico entrano solo i residenti e, allo stesso modo, essi sono gli unici che possono parcheggiare dentro le mura. Vedrete che in breve si ridurrà notevolmente il caos nei giorni di grande afflusso turistico e che non vi sarà alcun danno per nessuno
2) risolvere una volta per tutte il problema dell’assenza dell’area camper. Tali mezzi sono infatti costretti a invadere i normali parcheggi, togliendo molti posti auto e ingenerando caos
3) rivedere il complesso della segnaletica, che è antiquata e inefficace. Chi arriva a Cortona non sa dove andare perchè non trova indicazioni chiare. Ancora sopravvivono cartelli datati (e anche qui non mancano i momenti grotteschi), quali ad esempio quello che indica “Mattatoio”, struttura chiusa da tantissimi anni. Il risultato di queste segnalazioni inefficaci è l’aumento del caos
4) riflettere sull’ampliamento di alcuni parcheggi, specialmente sul fronte collinare adiacente a Piazza Mazzini e all’attuale parcheggio “Moreta”. Piuttosto che parlare di multipiani colossali è possibile prevedere interventi piccoli e non invasivi in grado di dare sfogo a molte esigenze
5) prevedere il servizio di bus navetta da Camucia, o dalla zona dello Stadio, o da Santa Margherita, comunque da un punto lontano dal centro storico che può essere utilizzato come parcheggio riducendo l’afflusso di mezzi
6) salvare il Parterre, restituendolo alla vita anche nei weekend: quando saranno stati realizzati i punti sopra non ci sarà più necessità di aprirlo al parcheggio, rispettando così i residenti, i turisti stessi e la volontà espressa in un referendum di qualche anno fa
7) darsi da fare davvero affinchè il centro storico torni ad essere popolato, specialmente da nuovi residenti giovani. Attualmente, per un giovane, la scelta del centro storico è sconveniente sul piano economico e scomoda sul piano pratico, ma vanno elaborate soluzioni per invertire questa tendenza e cercare di attrarre nuovi arrivi
Pongo questi 7 punti all’attenzione di tutti, nella speranza che siano dibattuti e presi da spunto, visto anche che (come ho già scritto) alcuni di essi erano stati promessi in campagna elettorale, per ora senza seguito