Era finita in un tripudio di brodo di giuggiole l’ultima volta. Un solluchero trionfale a base di pere caramellate e lupini (nel mid-west americano ne vanno ghiottissimi di ste robe). “Se la ricorda??” direbbe Ferrero. Massì… avevamo ritrovato Santa margherita da Cortona nel bel mezzo dell’Ohio. La chiesa, intendo. Cioè non la chiesa quella nostra… quella ancora è lì… un’altra… vabbè insomma andatevi a rileggere l’articolo passato se volete e smettetela di fare domande inutili. Tra un po’ c’ho il corso di vegano che m’aspetta e se faccio tardi l’insegnante mi fa mangiare la porchetta (quella di Gigino)… quindi andiamo spediti!
Cortona, Scottsdale, Arizona dicevamo, … ah no, non dicevamo… è la prima volta che la nomino. Scusate!
Insomma: digitando Cortona su Google Maps eccoci arrivati, sempre affidandoci al caso, in un sobborgo di Scottsdale (vedi qui la mappa) in Arizona che si chiama proprio Cortona.
A ‘sto giro parrebbe subito evidente che stavolta, come si dice da noi, “son cipolle”! Le altre volte c’era andata di lusso, ma stavolta dire che siamo andati a finire “in the middle of Fucking Nowhere” (un inglesismo usato dai Lords Of Yorkshire, quasi intraducibile) sembra un fuckin’ eufemismo!! Questa dell’Arizona ci pare proprio una terra che Abramo definirebbe “Uno schifo!“. Un posto brullo, dove le asperità sono sovrane insieme al pianto e allo stridore di denti. E sabbia. Tanta sabbia.
Il probabile cartello di Benvenuto (si fa per dire) nella ridente (si fa per dire) Scottsdale
Quelli che hanno inventato la parola in-ospitale mi sa che sono passati prima da qui. E proprio su ‘sto posto perfino i Calexico, che sono la band del desert-rock per antonomasia, si vergognerebbero a scriverci una canzone. O addirittura a suonarci una data (anche se sono di Tucson, a pochi km da qui, ma io credo che se gli offrissero anche il doppio del cachet mica ci andrebbero a suonare!).
I Calexico, nel 1993, si rifiutarono di scrivere su commissione una canzone per la comunità di Scottsdale
Mi viene da pensare che se gli autori di Iterstaller (l’avete visto il film? Fico! A me è piaciuto, ma a parecchi no) avessero visto sto posto qui, avrebbero cambiato la sceneggiatura e si sarebbero dati alle Telenovelas venezuelane!
Insomma a ‘sto giro pare proprio che non ci siamo, siam messi male. Almeno a vederla così, da lontano. Poi però, per fortuna, visto che il dio del computer ha inventato lo zoom in e lo zoom out, andando un po’ a ingrandire, sapete che forse forse… zitti un po’.. oh ma sta vedere che gnente gnente ‘sta Cortona del deserto fa il panico! E Infatti. Ingigantendo il tutto notiamo che quelle che sembravano rocce sono in realtà delle siNpatiche villettine. Un trionfo di lusso. Piscine e campi da tennis di qualsiasi forma e genere fanno da contraltare a casette dal design moderno e accattivante… ma io non sono Fuksas o CasaMia™ e alla fine m’importa anche il giusto! Il concetto è… Cortona fa Bingo again!
Una delle tante villette imperiali affittabili in quel di Cortona, Arizona
Appuratò ciò, la domanda che mi si porrà è sempre la solita: ma non vi sembra strano che Cortona sia l’unico nome di città (italiana, europea, americana, mondiale) della zona? Mica sono Nostradamus o i Maya riuniti, rispondo io! Eppoi scusate… ma mi avrebbe fatto molto più strano leggere, chessò …Castiglion Fibocchi, Scottsdale, Arizona.
Ma vi prego… ora devo andare al corso!
(…segue…)