Qualcuno si domanderà perché mi sono candidata alle elezioni regionali dentro una lista che annovera tanti nomi importanti: Assessori Regionali, ex Assessori provinciali, Consiglieri Regionali, ex Sindaci. Se lo domanderà perché oggi la politica è vista da molti come una specie di scalata, se non arrivi fino alla vetta, non conti niente. Io ho un’idea diversa. Parto dal principio che nessuno parte battuto se mette in campo buone idee e passione.
Tanto più che la nostra Regione, modificando la legge elettorale, ha restituito ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentati.
La sfida diventa quindi molto più affascinante che in passato e ognuno ha la possibilità di giocare le sue carte. Non faccio alla gente promesse mirabolanti, dico semplicemente che metto a disposizione dei cittadini la mia esperienza. Esperienza che si racchiude in due parole:
Impresa e Solidarietà.
Due termini all’apparenza lontani e che invece più vicini di quanto s’immagini.
Sono una donna che è riuscita a realizzare un sogno: mettere in piedi un’azienda in un settore, quello dell’abbigliamento professionale (cuochi, camerieri, pizzaioli) dove la concorrenza internazionale è molto agguerrita. Potevo fare anch’io la scelta di buttarmi su prodotti di bassa qualità, magari spostando la produzione all’estero e invece ho deciso di puntare sul made in Italy, sull’innovazione e sulla fantasia. Una scommessa che fino ad oggi mi ha dato ragione.
Qualità e creatività sono oggi elementi indispensabili per rilanciare lo sviluppo della nostra regione. Qualità negli investimenti, nei prodotti, creatività per intraprendere strade nuove in cui la tecnologia si colleghi con un territorio unico ed irripetibile qual è quello Toscano.
Ben venga dunque una crescita legata al turismo, al patrimonio storico, all’arte ma avendo ben a mente che senza le imprese, in particolare le Piccole e medie Imprese, la Toscana sarebbe più povera e con meno prospettive. La sfida dei prossimi anni sarà proprio questa: far valere nel mercato la nostra storia e la nostra cultura unendole all’ impresa.
Il fine di un’azienda non è però solo legato ai risultati economici, io credo fortemente nello “spirito collettivo dell’impresa”. Per questo motivo nel corso degli anni ho scelto di trasferire parte delle mie conoscenze nel sociale realizzando, unitamente a molta altra gente, una rete di sostegno ai ragazzi più svantaggiati. Un’idea che ho sviluppato negli anni e che alla fine ha dato buoni frutti. E’ nato da questa rete solidale il progetto di un laboratorio per produrre conserve alimentari e marmellate in cui lavorano persone che altrimenti avrebbero avuto ben poche opportunità nella vita. Il laboratorio è collegato ai prodotti locali con l’obiettivo di valorizzare al meglio le ricchezze della nostra Valdichiana. Tutto ciò ha per me un grande valore e in questa direzione intendo orientare il mio lavoro nella regione Toscana, una Regione che ha fatto della difesa dei diritti e delle pari opportunità un punto d’impegno preciso.
Impresa e Solidarietà è dunque il binomio su cui intendo lavorare, consapevole che niente e facile e niente piove come un dono dal cielo. Occorre lavorare duramente ma alla fine i risultati arrivano. A me piacerebbe che lo sviluppo di un territorio, di una regione non si misurassero solo con il Prodotto Interno Lordo, cioè con quanta ricchezza materiale si produce. A me piacerebbe che si potesse mettere nel conto anche la felicità delle persone, la solidarietà verso i più deboli, l’aiuto a chi ha più bisogno. In questo senso intendo dare il mio contributo, perché sono certa che una società più coesa è anche una società più giusta.
E’ questo lo spirito con cui affronto la campagna elettorale, per far far alla nostra Regione un passo in più.
Sara Rapini