PM10: la rappresentatività nella Val di Chiana
ARPAT sta effettuando, per conto della Regione Toscana, una serie di approfondimenti finalizzati a verificare la rappresentatività della rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria relativamente all’inquinante PM10. In tale ambito, recentemente è stato pubblicato sul sito Web dell’Agenzia il risultato dell’analisi della Valdichiana.
La Sezione 2 descrive l’area della Val di Chiana (postazioni di Misurazione di Castiglion Fiorentino e Camucia – Cortona) principalmente attraverso le campagne indicative effettuate con l’autolaboratorio, di cui e riportato un resoconto completo che comprende l’analisi dei dati di tutti gli inquinanti misurati. Lo scopo di questa sezione è quello di individuare i livelli medi di PM10 per l’area della Val di Chiana
Differenziata: 10 consigli per imparare a buttare i rifiuti
Quanti dubbi sulla raccolta differenziata! In Italia purtroppo non ci sono regole uniformi, in ogni città esistono modalità di raccolta diverse. Ecco alcune regole generali che possono essere comunque utili:
1. Piegate o appiattite sempre tutto quello che potete, per diminuire il volume dei rifiuti.
2. Nei cassonetti per la carta potete buttare carte e cartoni e oggetti di cellulosa di tutti i tipi, basta che non siano sporchi o unti , ma non raccolti in buste di plastica! Tovagliolini o fazzolettini usati, carta oleata, scontrini (carta termica) vanno nell’indifferenziato;
3. Nei cassonetti per plastica, alluminio e vetro potete buttare bottiglie, barattoli, buste, flaconi, vaschette in vetro, plastica, alluminio e polistirene, tubetti (maionese, dentifricio, ecc.), carta stagnola, piatti e bicchieri di plastica ripuliti, bombolette spray (non se sull’etichetta c’è il simbolo Tossico o Infiammabile). Non buttate terracotta, bacinelle, ceramica, porcellana, cristallo, giocattoli, lampade e lampadine , cristallo, pyrex;
4. Nei cassonetti per l’indifferenziato, potete buttare plastiche non riciclabili, carta oleata o plastificata, piatti e bicchieri di plastica sporchi , pannolini e assorbenti igienici, giocattoli, gomma, stracci, ceramica, porcellana, cristallo, pyrex. Non buttate: sostanze liquide, farmaci scaduti (portarli in farmacia), vernici , materiali pericolosi, pile e batterie d’auto, rifiuti ingombranti, sostanze tossiche, calcinacci, pneumatici, cartucce toner, inchiostri ink jet, solventi , materiali elettrici o elettronici ( tutti questi materiali vanno portati all’isola ecologica);
5. Nei cassonetti per l’umido o organico, si possono buttare : avanzi di cibo, pane vecchio,gusci d’uovo, scarti di frutta e verdura, carne, pesce, ossa, fondi di caffé, filtri di tè, camomille e tisane, salviette di carta unte, fazzoletti e tovaglioli di carta non stampati, ceneri ben spente di caminetti, alimenti avariati o scaduti, lettiere dei gatti, piante e vegetali in genere, potature di piante, erba tagliata (tutte cose che per i “meno fortunati” andranno a finire nell’indifferenziato);
6. L’olio della frittura o comunque l’olio esausto , non va buttato nel lavandino (un litro di olio rende non potabile circa un milione di litri di acqua!) va messo in un contenitore ben chiuso e portato presso la stazione ecologica;
7. Indumenti, scarpe, coperte ecc. in buone condizioni, vanno chiusi in sacchi di plastica e messi negli appositi raccoglitori, se in cattive condizioni , con l’indifferenziata.
8. Gli elettrodomestici usati vanno consegnati ai rivenditori quando se ne compra uno nuovo (che sono obbligati a ritirarli – RAEE uno contro uno) altrimenti portati all’isola ecologica;
9. Rifiuti ingombranti, mobili, materassi e cuscini, computer e periferiche, impianti elettronici, legno, inerti, materiali pericolosi, tossici e infiammabili, batterie per auto e moto, cellulari , vanno conferiti all’isola ecologica.
10. Nel dubbio, non lasciate materiali o rifiuti vicino ai cassonetti, fate un piccolo sforzo e portateli alla più vicina isola ecologica che in genere sono aperte tutti i giorni esclusa la domenica.
Digestione anaerobica: per la Regione Toscana avanti tutta!
L’Arpat e la Regione Toscana, assieme al gruppo di ricerca Waste Valorization Group del Dipartimento di Ingegneria Industriale di Firenze hanno organizzato un incontro per analizzare sui vari aspetti che riguardano la digestione anaerobica, l’impatto ambientale delle tecnologie diffuse e le innovazioni tecnologiche su cui attualmente lavora la ricerca scientifica. La Toscana, che a dicembre ha approvato il nuovo Piano di gestione dei rifiuti, che ha come obiettivo di raggiungere al 2020 la percentuale del 70% di raccolta differenziata ed il conferimento in discarica solo del 10% dei rifiuti, ha necessità di colmare l’attuale carenza impiantistica per avviare sempre più rifiuti a riciclo e recupero e tenere fede quindi agli obiettivi fissati. La combinazione della tecnologia anaerobica ed aerobica poste in serie permettono di ottenere un compost di qualità superiore rispetto a quello ottenuto da un semplice impianto di compostaggio a fronte di minori impatti ambientali, in particolare delle emissioni odorigene, ed inoltre il biogas. L’ATO Toscana Sud ha in progetto la realizzazione di un impianto di digestione anaerobica a Terranuova Bracciolini da porre in serie al preesistente impianto di compostaggio, per la frazione organica dei rifiuti urbani da raccolta differenziata.
Ispettori ambientali: a Siena partono le prime verifiche
Informare ed educare i cittadini a una corretta gestione dei propri rifiuti e, al contempo, correggere eventuali comportamenti errati per tutelare l’ambiente e il decoro urbano. Sono iniziate a Siena le prime verifiche degli ispettori ambientali, le nuove figure di cui si è dotata l’amministrazione cittadina. Nelle scorse settimane, SEI Toscana, in collaborazione con il comune senese, ha formato i tredici ispettori ambientali su tutti gli aspetti legati alla normativa di riferimento e alle modalità di intervento sul territorio e adesso gli ispettori ambientali, nominati con decreto sindacale lo scorso febbraio, hanno iniziato il proprio lavoro, monitorando le situazioni di maggiore criticità all’interno del territorio comunale, indicando ai cittadini le corrette modalità di gestione e conferimento dei rifiuti e mettendosi a disposizione per rilevare criticità o fornire informazioni sul servizio e sul rispetto del regolamento comunale e delle specifiche ordinanze. Gli ispettori ambientali, riconoscibili tramite un apposito tesserino, collaboreranno con la polizia municipale e l’amministrazione cittadina segnalando situazioni particolari come l’abbandono dei rifiuti sul territorio o accanto ai cassonetti, il conferimento errato nei contenitori per la raccolta differenziata, il mancato rispetto del calendario dei ritiri nelle vie in cui è attivo il servizio porta a porta. Mi auguro che presta tale presenza possa essere allargata a tutti i comuni dell’ATO Toscana Sud.
Batteri e nanofili per imitare la fotosintesi e produrre biomattoni
Ancora un passo avanti verso la riproduzione artificiale di uno dei processi energetici più perfetti creati da Madre Natura: la fotosintesi. Un team di scienziati del Lawrence Berkeley National Laboratory e della University of California, a Berkeley, sono riusciti a realizzare un sistema ibrido di batteri e nanofili semiconduttori che riproduce il processo fotosintetico. Secondo i chimici, il nuovo sistema presenta decisi miglioramenti rispetto a quanto realizzato fino ad oggi dalla ricerca di settore: è versatile e ad alto rendimento in grado, capace di prendere acqua, luce del sole e anidride carbonica e trasformarli in “biomattoni” di plastica biodegradabile, farmaci e persino biocarburanti.
Incentivi al biometano, si studia il come
Va definendosi il percorso applicativo DM 5 dicembre 2013, il provvedimento che ha dato il via libera all’immissione in rete ed utilizzo del biometano. Il gestore dei servizi energetici (GSE) ha posto in consultazione fino al 22 maggio 2015, il documento contenente le Procedure applicative per l’incentivazione. Nel dettaglio il documento, dopo un inquadramento generale in cui sono sintetizzati i principali concetti del decreto, illustra il processo di qualifica degli impianti, valido per i tre meccanismi incentivanti ovvero a seconda che il biogas sia immesso in rete, usato per la cogenerazione o venduto come carburante per i trasporti.
Il decreto prevede tre tipologie di incentivi al biometano:
– Per l’immissione in rete il produttore ha diritto per 20 anni a una tariffa premio pari al doppio del prezzo del mercato del gas naturale nel 2012, meno il prezzo mensile del gas stesso, se vende il gas direttamente sul mercato.
– Per il biometano usato per la cogenerazione, invece l’incentivo è costituito dalle tariffe per l’energia elettrica prevista per il biogas al netto dei consumi energetici dell’impianto di cogenerazione ad alto rendimento.
– Come carburante da autotrazione al produttore sono riconosciuti, sempre per 20 anni, certificati di immissione in consumo di biocarburanti.
Ognuna di queste categorie contempla inoltre maggiorazioni o bonus fino anche al 70%, a seconda della materia prima e della sua origine. A fini dell’accesso agli incentivi al biometano, è richiesta la presentazione al GSE della domanda di qualifica dell’impianto di produzione, sia questo già in attività che in fase di progettazione.
Sneakers con il tessuto riciclato del divano
Se ereditaste il divano anni ’50 floreale della zia cambiereste la fodera? E se invece la stessa fantasia fosse su un paio di sneakers all’ultima moda? L’azienda di acqua minerale Vittel trasforma il tessuto riciclato del vecchio divano in un paio di scarpe sportive per lanciare un messaggio ed invitare gli europei a cambiare stile di vita: Alzati dal sofà e fai una passeggiata.L’operazione di mercato vuole incoraggiare i cittadini europei a scegliere uno stile di vita più attivo e salutare, per combattere i problemi di peso e la sedentarietà, una delle brutte malattie dei paesi occidentali. La campagna è uno spunto di riflessione su quante cose che consideriamo inutili e da buttare possono essere riutilizzate e su quanto tempo sprechiamo seduti. Sempre più spesso le aziende chiedono di restituire prodotti tessili ormai non più di moda per produrre abiti in tessuto riciclato estremamente attuali ed attenti all’ambiente.
Raccolta differenziata del vetro: gli italiani sono migliorati
Sono passati 5 anni e gli italiani sono migliorati nella raccolta differenziata. Almeno per quanto riguarda il vetro. Dal 2010 al 2015, spiega il CoReVe (Consorzio obbligatorio per il recupero del vetro) la percentuale degli italiani che conosce alla perfezione le regole per effettuare in maniera corretta la raccolta dei contenitori in vetro è salita dal 51% al 74%. Lo sottolinea una ricerca condotta da AstraRicerche per il CoReVe, che confronta i risultati con una precedente inchiesta realizzata nel 2010.