Si avvicina la data delle Elezioni Regionali e i candidati, con varie sfumature e gradazioni, si impegnano a far promesse e dispensare rassicurazioni. In certe aree, in virtù di un protagonismo politico particolarmente spiccato, sembra che vada di moda più che altrove “la Grande Opera” e non a caso specialmente in area senese in questi giorni è tornato di moda parlare della realizzazione della stazione per l’alta velocità ferroviaria, da collocare più o meno a metà del tratto Roma – Firenze.
Come è noto gli assessori ai trasporti delle Regioni Umbria e Toscana al momento di lanciare la proposta parlarono genericamente di stazione “Media Etruria” e decisero di insediare un tavolo tecnico per individuare il luogo più idoneo fra Valdichiana senese, Valdichiana aretina, Trasimeno, Arezzo. Si parlò di Farneta (Comune di Cortona), Terontola, ma anche di Montallese (Comune di Chiusi), Città della Pieve, Olmo (Comune di Arezzo), persino Vitiano (fra Arezzo e Castiglion Fiorentino)
Sono quindi i tecnici a dover risolvere il rompicapo della collocazione, facendo così passare il progetto dalla fase fumosa a quella un po’ più concreta; la soluzione, qualunque essa sia, rischia però di scontentare molti.
In attesa che l’organo tecnico comunichi il suo pensiero registriamo le dichiarazione dell’assessore Regionale ai Trasporti della Toscana Vincenzo Ceccarelli (candidato PD nella circoscrizione di Arezzo) e il Sindaco della città di Chiusi Stefano Scaramelli (candidato PD nella circoscrizione di Siena). Dichiarazioni, come era facile prevedere, molto divergenti
Il primo, ribadendo il ruolo primario del tavolo tecnico sulla decisione (giusto!), dichiara però a La Nazione di non escludere una possibile realizzazione dell’opera nei pressi dell’attuale stazione di Arezzo:
“….è sicuramente vantaggioso realizzarla vicino ad una grande città e l’ipotesi Arezzo non è assolutamente da escludere…..“.
Alla proposta, peraltro, reagisce con entusiasmo il presidente della Camera di Commercio di Arezzo Andrea Sereni.
Il Sindaco di Chiusi, al contrario, insiste su un percorso avviato da diversi mesi, coerentemente con la sua candidatura alle regionali in cui questo tema è uno dei punti forti. Per lui la stazione va fatta nel Comune di Chiusi. Prima pensava a Montallese, ora suggerisce un’area direttamente a ridosso di Chiusi Scalo, che in pratica sarebbe qualcosa di speculare a quanto sopra (la soluzione “vicino alla stazione di Arezzo“), ma all’estremo opposto dell’area individuata come “papabile”.
Dopo aver addirittura messo nei mesi scorsi a disposizione di RFI un terreno di proprietà comunale, Scaramelli ha lanciato anche gli stati generali di Siena per sostenere l’idea, che gode anche dell’appoggio del PD dell’area della valdichiana senese
I sindaci del Trasimeno e di Corciano si sono espressi in maniera più articolata. In un recente documento unitario hanno di fatto escluso la soluzione aretina (Olmo) tenendo aperta la porta a Chiusi, ma in fin dei conti anche a Farneta e Terontola
“...la scelta dell’ubicazione deve avvenire in area equidistante tra Firenze e Roma nel tratto ricompreso tra Terontola, Chiusi e Ponticelli. (…) l’area in questione presenta le caratteristiche di multimodalità di accesso visto che è ricompresa tra i caselli Autostradali di Bettolle, Chiusi e Fabro che sono posti a pochi km di distanza, la viabilità ordinaria su gomma verso l’Umbria è assicurata anche dalla SR 71 in direzione Castiglione del Lago, SR599 in direzione Magione e dalla S.S. 220 Pievaiola (…) Perugia dista circa 50 Km da Chiusi mentre Olmo (AR) dista più di 70 Km da Perugia“.
Nel dibattito si registra anche l’ex sindaco di Sarteano Stefano Paolucci:
“La stazione non può essere a Terontola perché la linea Alta Velocità non ci passa, Montallese è complicato per via della morfologia del terreno, infatti la linea AV passa sopra un lungo viadotto, il posto più vicino a Chiusi è tra le Biffe e Po’ Bandino, un po’ troppo lontano però, per Siena Arezzo e Perugia, la soluzione più probabile è a Farneta nel Comune di Cortona”
Di criticità, però, non ha parlato nessuno, e nessuno è neanche andato a consultarsi i dati riguardanti una stazione “simile”, nel nome come negli intenti, la “Media Padana” (foto sotto) realizzata nei pressi di Reggio Emilia.
Ci piacerebbe invece vedere inseriti nel dibattito altri elementi quali:
– Costi e temi di realizzazione (si è sentito parlare di circa 30 milioni di euro e di un iter di almeno 10 anni)
– Reale Utenza: sommare insieme Perugia, Arezzo, Siena e Orvieto non ha infatti molto senso perchè proprio la collocazione potrebbe rendere più sensata a molti, almeno in una delle due direzioni, la scelta per Firenze o Roma. E poi…avete un’idea di quanto costano i biglietti alta velocità? Pensate che i pendolari “normali”, non i supermanager / super liberi professionisti avranno la possibilità di spendere certe cifre ogni mese?
– Numero di treni che fermeranno: 8 “coppie” o, più realisticamente, 5 o 6? Con quanti minuti persi: circa 10 o di più?
– Reale utilità per i pendolari: quanti potrebbero permettersi l’abbonamento AV?
– Impatto ambientale
Se si inizia a ragionare su questi elementi è evidente che la soluzione aretina, che nella versione lasciata come possibile dall’Assessore Ceccarelli risulterebbe molto più semplice, meno costosa e più realistica, sarebbe però quella meno utile perchè escluderebbe tutte le realtà eccetto quella di Arezzo. Allo stesso modo la soluzione Chiusi Scalo e dintorni risulterebbe un po’ troppo marginale per larga parte dell’utenza
Più baricentrica, invece, se proprio si vuole escludere Terontola e si vuole restare convinti che fare la Stazione abbia senso, sarebbe Farneta: in posizione centrale fra le varie realtà che dovrebbe servire, meglio collegata con Arezzo, Perugia e Siena, vicina al casello A1 Valdichiana, vicina al raccordo Siena – Bettolle – Perugia, non distante da Terontola e Sinalunga.
Di alta velocità quindi è bene che se ne parli (perchè da qualche parte, ad esempio in Valdichiana aretina, se ne parla troppo poco, ed è francamente difficile capire il perchè), ma senza slogan e battaglie per progetti nei quali il gioco finirebbe per non valere la candela.
E’ infatti ovvio che se si deve finire a investire in progetti che rischiano di non ottenere il risultato che promettono è molto meglio agire in modo diverso, diciamo più tradizionale, battagliando per qualche fermata AV in più nelle nostre stazioni (Arezzo, Terontola, Chiusi) e per treni più veloci e dignitosi per i pendolari: coi soldi risparmiati non facendo “Media Etruria” risolveremmo sicuramente tanti problemi e chissà, magari potremmo pure pensare a progetti innovativi come la metro di superficie Chiusi – Arezzo o al limite, se proprio ci piace restare ancorati al trasporto su gomma, il radoppio della SR71