In una Valdichiana ormai dominata dalle donne in politica, con 4 Sindache su 7 primi cittadini, di fronte a una situazione che cambia e vede in costante aumento la presenza femminile, fra dibattute quote rosa e preferenze di genere, mi permetto di chiedervi se sapete chi è stata il primo Sindaco donna in Italia. Come si chiamava? In che anno è stata eletta? In quale comune? Di che partito era?
Immaginandovi già indirizzati su una risposta del genere “bah, sarà successo in qualche comune del Nord Italia, Lombardia, Piemonte, Emilia… magari all’inizio degli anni ’60… sarà stata di qualche forza progressista, del PSI o forse del PCI” vi dico subito che… vi state sbagliando
Le due prime Sindache donna sono state elette nel 1946: una era del PSI e una della DC, una fu eletta nelle Marche e una addirittura nell’entroterra sardo.
Ada Natali, del PSI, fu prima cittadina di Massa Fermana dove rimase in carica fino al 1959. Ninetta Bartoli, invece, fu prima cittadina di Borutta, un piccolo paese del Meilogu (Sassari). Per lei un vero plebiscito: l’89% delle preferenze, 332 voti su 371
Approfondire il caso di ‘Donna Ninetta’ è molto interessante. Nata da famiglia nobile, alla prospettiva di una tranquilla e normale vita da mogliettina dell’aristocrazia terriera sarda preferì l’impegno civile e politico. Dopo una serie di esperienze in organizzazioni cattoliche arrivò alla fine della guerra in ‘pole position’: avendo le donne acquisito il diritto di voto nel 1945 e, pochi mesi dopo, anche la cittadinanza attiva (cioè la possibilità di essere anche elette) si presentò alle elezioni e stravinse
Governò per dodici anni, fece costruire l’acquedotto e le fogne, fece portare l’energia elettrica, edificò la scuola e le case popolari e quando i soldi mancavano ce li mise di suo. La sua esperienza terminò nel 1958, quando non ritrovò l’appoggio del suo partito.