Fratta, ore 21,30, va in onda la democrazia. Non quella ateniese,quella dell’agorà o della piazza e neppure quella più moderna della rappresentanza nelle istituzioni, nei parlamenti o nei parlamentini bensì quella post-moderna, quella di “segnana” memoria. Quella nata dalle ceneri di tangentopoli. Quella dei Sindaci eletti direttamente dal popolo, quella del vincolo di mandato con gli elettori, quella “contrattuale” ,insomma, suggellata dal programma elettorale che vince grazie ad un voto e ad esso ti unisce indissolubilmente.
Ieri sera uno dei contraenti e precisamente il popolo della Fratta ha rivendicato l’adempimento contrattuale e lo ha fatto civilmente suggerendo anche alla controparte idee, forme e metodo per onorare l’impegno preso. Peccato che la controparte, e precisamente la maggioranza di Governo al Comune di Cortona, abbia declinato l’invito e sìa risultata assente all’appuntamento “notarile”.Errore.Anzi errore grave. Cari colleghi questa è la democrazia, quella che voi, più di chiunque altro, avete voluto e con cui, adesso, dovete fare i conti. La politica non è solo tagliare nastri o partecipare a cene conviviali. E’ anche questo, ma è sopratutto rispondere . Nel bene o nel male, bisogna rispondere. Le minoranze c’erano e lo hanno fatto nel rispetto del ruolo di garanzia istituzionale che la legge gli conferisce. La nascita di un polo scolastico alla Fratta è una scelta della maggioranza di governo ed ha un senso se collegata ad una politica di potenziamento dell’area che mira anche alla difesa ed al consolidamento dell’ospedale di zona. Le sinergie non solo di servizi ma soprattutto istituzionali, in termini di reclutamento dei finanziamenti sovracomunali, sarebbero solo una logica conseguenza. Per la prima volta assisteremmo ad un decentramento “funzionale” che si contrappone a quello “del consenso elettorale” che tanti danni, forse troppi, ha causato al nostro comune, ma sarebbe la prima volta e, comunque, c’è sempre un prima volta.