“È stato un incontro deludente. Ci dispiace ma a queste condizioni non ci stiamo. Quello che propone Trenitalia ci fa tornare indietro di 30 anni e siamo sempre più viaggiatori di serie B. I treni pendolari vengono espulsi dalla Direttissima che rimane solo per l’Alta Velocità”. È la posizione dei Comitati della Val di Chiana e di Arezzo, dopo l’incontro di ieri sera ad Arezzo con l’assessore regionale ai Trasporti, Vincenzo Ceccarelli, e Orazio Iacono, rappresentante di Trenitalia.
Non è servito nemmeno l’intervento dell’assessore alle Infrastrutture del Comune di Arezzo, Franco Dringoli, giunto con i Comitati, che ha evidenziato le criticità del trasporto regionale facendo proprio lo scontento dei pendolari.
Negli ultimi 20 anni c’è stato il drammatico ed inesorabile peggioramento del servizio ferroviario tra Arezzo e Firenze. I “treni locali” da Perugia impiegavano 45 minuti e il 3168, treno privilegiato dai pendolari ci metteva 40 minuti con indice di puntualità del 99%. Oggi la mancanza di collegamenti veloci Arezzo-Firenze e Arezzo-Roma, che ha reso Arezzo sempre più periferica e irrilevante nelle direttrici della mobilità nazionale.
Nessuna risposta di Ceccarelli che invece ha proposto di separare le due linee ferroviarie che attraversano il nostro territorio, in modo in Direttissima transiti solo l’alta velocità e sulla linea di Pontassieve il traffico regionale per evitare interferenze tra i due sistemi, principale causa dei ritardi dei convogli regionali.
Secondo l’assessore questa soluzione, già in via di sperimentazione, garantirà una maggior puntualità per i treni regionali, anche se i tempi di percorrenza tra Arezzo e Firenze potranno aumentare di circa 5 minuti.
Togliere i treni pendolari dalla Direttissima fa aumentare il divario in favore del settore privato (AV). Vorremmo, invece, che la Regione Toscana elimini questa ingiusta disuguaglianza e valorizzi il servizio pubblico non limitandosi ad amministrare il trasporto regionale mantenendolo di “serie B”. Purtroppo nessuna indicazione è venuta in questo senso.
Nel frattempo, quotidianamente, i treni regionali, anche se in orario, si fermano all’ingresso sulla Direttissima per dare la precedenza ai treni AV in ritardo, con il risultato di avere spesso entrambi i convogli in ritardo e facendo perdere le coincidenze ai pendolari.