L’Imu sui terreni agricoli è uno dei provvedimenti adottati dal Governo Renzi che in modo più evidente ne dimostrano l’approssimazione e l’incapacità. Soltanto a ridosso della scadenza di pagamento prevista per il 26 gennaio, un Consiglio dei Ministri straordinario ha stabilito come nuova scadenza per l’IMU 2014 il 10 febbraio, adottando come criterio spartiacque la classificazione dell’Istat fra comuni totalmente montani, per i quali è prevista l’esenzione totale, comuni parzialmente montani, dove paga solo chi non è coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale, e non montani, dove pagano tutti.
Nella provincia di Arezzo sono tenuti a pagare l’Imu sui terreni agricoli tutti i cittadini dei comuni non montani di Bucine, Civitella in Val di Chiana, Foiano della Chiana, Laterina, Lucignano, Marciano della Chiana, Monte San Savino, Montevarchi, Pergine Valdarno, San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini. Mentre nei comuni parzialmente montani di Arezzo, Cavriglia, Capolona, Castiglion Fiorentino, Castiglion Fibocchi, Cortona, Castelfranco Piandiscò, soltanto i coltivatori diretti e gli imprenditori sono esentati dal pagamento dell’Imu agricola.
Lega Nord Arezzo continua ad esprimere la sua assoluta contrarietà a questo provvedimento assurdo ed insensato destinato ad avere pesanti ripercussioni sull’agricoltura italiana, toscana e aretina, già in gravi difficoltà. Il Governo Renzi dà l’ennesima mazzata a chi con il proprio duro lavoro cura e presidia i nostri territori. Per questo il nostro movimento, in tutte le sedi opportune, ha sempre chiesto e continua a chiedere l’annullamento dell’Imu sui terreni agricoli che getta nel caos anche le finanze degli comuni.
Dopo gli appelli che a dicembre alcune amministrazioni locali (per es. quella di Cortona) hanno fatto al Governo Renzi di sospendere l’attuazione dell’Imu agricola e di ridiscutere la questione, in questi ultimi giorni singoli esponenti locali del PD hanno operato dei tentativi di distinguo che trovano il tempo che trovano, e che in alcuni casi sembrano dettati da motivi elettoralistici (con le regionali ormai vicine), mentre è a rischio l’assetto idrogeologico del territorio e si gioca il futuro dell’agricoltura anche nella nostra provincia.