Accordo tra Consorzio e Unione dei Comuni per la tutela del territorio. È arrivato sul finire dell’anno, ma l’intento unanime delle Unioni sancito con il Consorzio «è indubbiamente un elemento di portata storica, un elemento unico in Toscana. I Comuni collaborano con il Consorzio per il piano di interventi da mettere in moto», ha commentato il presidente del Consorzio 2 Alto Valdarno, Paolo Tamburini.
«Lo stesso vale per la realizzazione di opere nel territorio che saranno portate a termine o con i propri operai o in appalto, ma la scelta sarà comunque una decisione presa in maniera congiunta con il Consorzio di Bonifica». Per rendere più efficace ed efficiente il lavoro di difesa del suolo, «sarà presentato un documento in Regione con la possibilità di gestire in toto la bonifica del comprensori». Alla base dell’intesa ci sono la condivisione degli obiettivi e la volontà di fare squadra tra il Consorzio2 Alto Valdarno e le Unioni dei Comuni del Comprensorio 2 Alto Valdarno per rendere ancor più efficiente la difesa del suolo. «Si tratta di un accordo molto importante per la gestione del territorio e per la manutenzione del reticolo idrogeologico in chiave si difesa dal dissesto», ha commentato il presidente Tamburini. Un accordo che va nel solco della nuova legge regionale che configura le Unioni dei Comuni come operatore del Consorzio nei territori di loro pertinenza, definendo ruoli, strategie operative e linee di azione per rendere il sistema della bonifica sempre più efficiente.
Incontri sul territorio. Proprio nel quadro di una sempre più efficace gestione della difesa idraulica, il Consorzio ha avuto incontri con tutti i sindaci del comprensorio. Proficuo in maniera particolare è stato l’incontro avuto con il Comune di Arezzo. «Questa condivisione è fondamentale per l’attività del consorzio nel futuro», ha commentato Tamburini.
Oltre 5,5 milioni di interventi realizzati e in corso: lo stato dei lavori del 2014 divisi per ex comprensori di bonifica. «Aver raggiunto questi risultati anche alla luce di quanto è stato complicato stabilire un incontro con le pubbliche amministrazioni», spiega Paolo Tamburini, «dimostra come effettivamente il lavoro svolto sia importante e parte di un progetto che prende sempre più campo. Anche a livello di contributi siamo al 64% per cento dei pagamenti in prima battuta, con picchi anche del 70% in alcune zone. Il risultato è di gran lunga positivo e dimostra come anche i contribuenti siano nella condizione di comprendere l’importanza della presenza del consorzio».
Ma ecco il dettaglio dei lavori. In Valtiberina sono stati spesi oltre 70mila euro per manutenzione ordinaria e lavori urgenti. Per la manutenzione straordinaria sono andati 350mila euro oltre a 3mila euro per lavori urgenti. Sono ulteriori lavori per 400mila euro di manutenzione straordinaria finanziati con fondi Fas. Articolato il lavoro svolto sulla Val di Chiana aretina. Per interventi di manutenzione straordinaria sono stati spesi quasi 580mila euro e sono 1,2 milioni di ordinaria oltre a 60mila euro per le urgenze. Nel Casentino sono andati 237mila euro per la manutenzione ordinaria di 24 chilometri di fossi in vari Comuni dell’area, 63mila per la manutenzione straordinaria e 10mila per il pronto intervento. In Val di Chiana senese gli interventi sono stati 770mila di manutenzione straordinaria, 780mila per l’ordinaria. Infine il Pratomagno, dove i lavori complessivi sono stati 1.5 milioni di euro circa. Di questi per la manutenzione ordinaria circa 780mila euro e per la straordinaria 720mila e 10mila per urgenze.
Contratti di Fiume. Mettere insieme pubblico e privato per la gestione del territorio. L’opportunità di lavorare in sinergia, anche per quanto riguarda la gestione delle risorse economiche sull’esempio di quanto già avviene in maniera positiva in altre Regione, è data dai cosiddetti contratti di fiume. «Si tratta della possibilità che viene data ad alcuni soggetti per intervenire in determinati bacini per sviluppare attività di tutela è messa in sicurezza», commenta il presidente. «Anche sul nostro territorio sono esperienze importanti da proporre e per il futuro dovremmo realizzare una iniziativa pubblica sia sull’utilità del consorzio, ma anche su questo aspetto».
Prezzario. Per garantire ancora più trasparenza nei lavori, il Consorzio ha stipulato un prezzario su interventi che tutela i progettisti, uniforma i prezzi di base su tutti i lavori del Comprensorio 2 Alto Valtorno e vale sia per i lavori in economia che per gli appalti. Il documento rappresenta il primo strumento del genere in Toscana dopo la riforma della bonifica, un regolamento interno che sarà rivisto annualmente in base alle dinamiche dei costi.
Abbattuti i ricorsi. Dal 2009 a oggi il numero dei ricorsi è crollato da 1.108 a 90 del 2012 e 2013 sommati. «Il tributo chiesto dal Consorzio non solo è legittimo, ma utile per l’ambiente e la cittadinanza. Viene riversato interamente sul territorio ed è l’unica risorsa con la quale viene garantita e fatta la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua», conclude Tamburini.