{rokbox title=| :: |}images/stories/ambientiamoci.jpg{/rokbox}LIVORNO … PARTE CON LA GEOTERMIA?
E’ possibile produrre energia elettrica dalla mini-geotermia? Si, secondo quanto è stato simulato presso la sede della Confederazione Italiana Agricoltori di Cecina, è possibile produrre energia elettrica in grado di alimentare un’azienda agricola con annesso agriturismo sfruttando semplicemente il calore prodotto dal terreno. L’impianto dimensionato per un ciclo annuale di 1900 ore, ipotizzando un consumo annuale di 4560 KW, calcolato considerando che la pompa calore per il suo funzionamento assorbe 2,4 KWh di energia elettrica.
Poiché il costo dell’energia elettrica si aggira intorno a 0,18 Euro/KW moltiplicandolo per il consumo annuale necessario per il funzionamento, 4560 KW, otteniamo un costo medio annuo pari a 821,00 Euro con i quali possiamo ottenere: riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria tutto l’anno. Il costo di realizzazione dell’impianto chiavi in mano è di circa 30.000 Euro + Iva (al 4%), da questo valore è possibile detrarre il 55% con la dichiarazione dei redditi oppure chiedere il finanziamento sulla misura 311 del P.S.R. Per un valore pari al 40% dell’impianto. L’agriturismo preso in esame è un edificio in costruzione con una superficie di 548 mq. Da riscaldare in inverno, raffrescare in estate e in cui è necessario produrre acqua calda sanitaria. L’edificio verrà costruito in classe energia A con un fabbisogno energetico di circa 30 Kwh/mq. Anno. Il sistema di riscaldamento scelto è quello della distribuzione a pavimento con una temperatura di esercizio di 35°.
CENTRALE A BIOMASSE SUL PORTO DI LIVORNO
La Società Porto Energia s.r.l. costruirà una centrale e biomasse all’interno dell’area portuale di Livorno. Il progetto già approvato dalla Regione Toscana, che prevede la messa in opera di motori a scoppio alimentati ad olio di palma (circa 100.000 quintali annui), trova la contrarietà delle associazioni agricole che, pur condividendo la possibilità di sostituire l’olio di palma con l’olio di girasole o di colza, sostengono l’impossibilità di mettere a disposizione una così elevata quantità di olio. Infatti per produrre 100.000 Quintali di olio non è sufficiente coltivare l’intera superficie agricola utilizzabile a seminativa della provincia di Livorno. Anche estendendo a tutta la superficie regionale, considerato che negli ultimi tempi, molte sono le richieste di oli vegetali da destinare alla trasformazione in energia elettrica, negli impianti previsti in più parti del territorio regionale, ancorchè venisse interamente destinata alla coltivazione della colza e/o girasole.
LA TOSCANA VERSO UNA LEGGE CONTRO GLI O.G.M.
Le linee preliminari per presentare una proposta di legge che salvaguardi, in Toscana, le colture agricole da possibili contaminazioni O.G.M. Sono state approvate dalla Giunta Regionale Toscana su proposta dell’assessore Salvadori e inviate al Consiglio Regionale. “Siamo contrari all’uso di coltivazioni transgeniche a causa degli svantaggi economici che tali colture porterebbero al sistema agroalimentare toscano con l’omologazione delle nostre produzioni a quelle di tutte le altre realtà” a sostenuto il Presidente Rossi anche alla luce dell’ultima espressione del Parlamento Europeo che ha demandato qualsiasi decisione ad ogni singoli stato.
CIBO E ARTE … A MONTEPULCIANO
Il progetto lanciato dalla della Strada del Vino Nobile di Montepulciano che unisce il patrimonio culturale a quello enogastronomico del territorio. Il progetto in particolare prevede l’allestimento nelle location individuate, di uno spazio dedicato alla cultura ed alla tradizione enogastronomica, con l’esposizione e vendità di prodotti di qualità. Sarà realizzata in collaborazione con i produttori già associati alla Strada del Vino Nobile, ma aperto anche a tutte le imprese agricole presenti nel territorio che vorranno partecipare.
CONCLUDIAMO CON UNA BUONA NOTIZIA
L’autorità Europea per la sicurezza alimentare ha pubblicato la sua relazione annuale sui residui dei pesticidi, che offre una panoramica dei residui dei pesticidi negli alimenti rilevati nell’unione europea nell’anno 2009 e valua l’esposizione dei consumatori europei a tali residui attraverso la dieta. La relazione evidenzia che il 96,5 % dei campioni analizzati rispetta i livelli massimi di residuo dei pesticidi legalmente ammessi nei prodotti alimentari nell’U.E. Con un notevole miglioramento agli analoghi dati riscontrati nell’anno 2008. I campioni analizzati sono stati oltre 70.000. Ed i metodi di monitoraggio applicati consentono di individuare fino a 862 pesticidi diversi.