Dino stamani parte con My way e mi costringe a un riflessione: è la canzone più cantata dallo sposo al suo matrimonio (versione karaoke). Mentre la canta con pathos guarda lei, la povera sposa. Per fortuna nessuno dei due sa cosa voleva dire il vecchio Franco.
Il titolo di questo post doveva essere “io ballo da solo”, citando Bertolucci. Cinque cose che ho fatto e continuerò a fare volentieri “my way”, oltre a ballare da solo naturalmente.
- Food. Il menu degustazione del martedì c/o la Locanda del Becero
- Sport. La doccia post partita espiando le mie colpe sotto al vapore
- Shopping. Non c’è di peggio che una donna che invidia la tua determinazione nel comprare
- Musica. Luci soffuse, tappeto berbero, play: il miglior modo per ascoltare buona musica
- People. Organizzare privati auto da fè verso le persone che quotidianamente ti fanno capire che è meglio chi balla da solo
La scena è sempre questa: dopo la cena, ma prima della torta, lo sposo ruba il microfono al pianobarrista al quale fa cenno di partire con la base. Gli occhi sono rigorosamente chiusi mentre canta “for what is a man, what has he got? If not himself, then he has naught to say the things he truly feels and not the words of one who kneels” . Dedicata a tutte le spose. Colonna sonora: My Way versione By Sex Pistols