Come in ogni Autunno che si rispetti si è tornati a parlare di Consorzio di Bonifica: arrivano a casa le nuove cartelle esattoriali (pardon, ‘avvisi bonari’) e nel contempo ricomincia a piovere non senza allagamenti, perciò è logico che la questione torni sul piatto. Nel frattempo, in coincidenza con la stagione delle piogge e degli avvisi bonari, l’aretino on. Donati (PD) ha depositato alla Camera une proposta di legge per l’abolizione definitiva dei Consorzi. Dopo la razionalizzazione operata dalla Regione l’anno scorso adesso l’obiettivo diventa quindi l’abolizione
Nel frattempo il Consorzio è stato ‘razionalizzato’, cioè fuso con altre entità similari, cambiando nome, con un netto ampliamento dei Km di corsi d’acqua da curare. I suoi vertici sono stati rieletti con una tornata a cui potevano partecipare tutti coloro che pagano il contributo. Dialogando con gli enti locali il Consorzio ha inoltre programmato gli interventi e gli investimenti dei prossimi anni con un filino di attenzione in più alla comunicazione esterna, elemento colpevolmente assente negli anni passati
L’abolizione dei Consorzi è stata chiesta da tanti in questi ultimi anni, specie da chi sta all’opposizione, ma a mancare (come più volte ho scritto) è stata l’individuazione di una soluzione alternativa. Le proposte lette finora sono state tutte ‘monche’, con un vuoto politico dentro. Se è più che lecito chiedere l’abolizione di un ente a sè stante istituito ‘ad hoc’ per la cura del cosiddetto ‘reticolo minore’ dei nostri corsi d’acqua sarebbe interessante sentire anche a chi si intende affidare i compiti attualmente svolti dall’ente stesso
La proposta di Donati rimanda l’elaborazione di una soluzione, stabilendo un termine entro cui il legislatore dovrà prendere una decisione. Altri, in passato, avevano parlato di compiti da assegnare alle Province, le stesse Province che poi si voleva abolire e per ora sono ancora al loro posto, con gli stessi compiti e meno soldi. Qualcuno, adesso, dice invece di affidare i compiti alle Regioni.
Il dibattito è quindi aperto, ma soprattutto è necessario, proprio per evitare quello che s’è visto con le Province, dove la volontà di tagliare ha prodotto una situazione caotica per la quale una soluzione decente sembra ancora molto lontana. Fare ‘il Bis’ coi Consorzi di Bonifica non sarebbe sicuramente una buona idea