La crisi della produzione dell’olio, determinata dapprima dalla scarsa presenza di olive e poi dagli attacchi della mosca olearia, deve essere affrontata da istituzioni e associazioni con attenzione e con un occhio rivolto al futuro. E’ questo il senso del tavolo che ha visto riuniti la Provincia, la Camera di Commercio e le tre associazioni di categoria, Cia, Coldiretti e Confagricoltura.
“Se un’annata come questa, nella quale non si otterrà più del 10-20% dell’olio normalmente prodotto, è già una penalizzazione fortissima, un secondo anno negativo sarebbe una vera debacle. Bisogna quindi correre adesso ai ripari e preparare le condizioni per un 2015 nel quale quantità e qualità della produzione siano difese”, spiega il Presidente della Provincia Roberto Vasai.
I numeri del settore nel territorio provinciale ne denotano già con chiarezza l’importanza, con una produzione consolidata negli anni di circa 20.000 tonnellate di olive e 2.600 tonnellate di olio. Provincia, Camera di Commercio e associazioni di categoria lanciano comunque un messaggio chiaro ai cittadini: il fatto che la produzione sia così drasticamente ridotta è sintomo dell’atteggiamento dei produttori che vogliono comunque salvaguardare la qualità, perché le olive che avrebbero dato un prodotto non buono sono rimaste sulle piante. Per questo bisogna prima di tutto chiarire che il poco olio 2014 potrà essere acquistato con tranquillità, grazie alla serietà e alla correttezza dei nostri produttori.
Importante è però guardare soprattutto al futuro, perché se l’inverno sarà nuovamente mite con la carica di inoculo presente nei terreni ci potremmo ritrovare a dover fare i conti con gli stessi problemi e, quindi, è necessario attrezzarsi fin d’ora con le necessarie competenze per gli eventuali interventi che, se effettuati rispettando tempi e procedure, non incideranno sulla qualità e sulla salubrità del prodotto finale. Sarà quindi necessario prevedere per tempo un’adeguata assistenza tecnica e un trasferimento di conoscenze e che sia diretto a tutto il mondo degli olivicoltori, professionali e non. Le associazioni di categoria hanno poi manifestato la volontà di chiedere al Ministero delle politiche agricole il riconoscimento dello stato di calamità e all’ABI la sospensione del pagamento delle rate dei mutui per il 2014.