Tanti, veramente troppi, i giocatori stranieri che NON hanno lasciato un’impronta significativa nel nostro campionato, e fra questi può rientrare il grande Jorge Caraballo, detto ” El caballero “, centrocampista arrivato al Pisa del leggendario presidentissimo Romeo Anconetani nell’annata 1982/1983
Su questi giocatori o presunti tali ci sono tanti simpatici aneddoti e uno di questi riguarda il figlio del presidente Anconetani, Adolfo, che, al contrario del padre, di calcio non era un grande intenditore ma ebbe dal padre l’onore e io direi anche l’onere di andare a pescare questo fenomeno in Uruguay che fu comprato, leggenda narra, grazie al consiglio di un tassista (…)
Sbarcato a Pisa, fu accolto come il nuovo Schiaffino (…) ma di lì a poco ci si rese conto che proprio il nuovo Schiaffino non sarebbe stato e i tifosi nerazzurri l’avrebbero preso volentieri a…schiaffi… Vista l’ironia tipica toscana, sono da ricordare due battute, a mio modo di vedere, semplicemente meravigliose: ” Caraballo gioha bene nell’intervallo “ e quando oggi a Pisa si evoca il nome dell’ex giocatore, così si dice: ” Caraballo mejo perdello he trovallo “.
Anche l’allenatore di allora, non certo un novellino quale Luìs Vinicio, capito il giocatore con cui aveva che fare, gli dette spazio solo in 7 occasioni. L’episodio che fece capire che il suo acquisto fu quantomeno incauto fu un rigore da lui calciato in Pisa – Bologna, valido per la Coppa Italia: con una spavalderia mai vista prima prese il pallone e lo posizionò sul dischetto e tutti si rassegnarono al peggio, peggio che in effetti si verificò puntualmente, visto che di quel pallone non se ne è avuto più traccia. Nonostante lui, il Pisa in quel campionato riuscì ad ottenere una salvezza tranquilla, classificandosi all’undicesimo posto.
Scappato in fretta e furia in Ecuador, si narra che oggi sbarchi il lunario facendo il tassista fra Montevideo e Caracas.
Stefano Steve Bertini