Presumibilmente alla fine di Marzo 2015 si voterà per le elezioni Regionali anche in Toscana. Nel frattempo il Consiglio Regionale ha abolito ieri la propria legge elettorale che aveva aperto la strada a successivi modelli senza preferenze su scala nazionale (il cosiddetto “Porcellum”), con un nuovo sistema (detto “Toscanellum”) la cui forma definitiva è giunta a compimento dopo un lunghissimo dibattito e circa 7mila (!!!) emendamenti superati con una serie di escamotage tecnici. Il traguardo principale, a sentire i sostenitori della nuova legge (PD e Forza Italia in primis), è la riconquista delle preferenze con scomparsa della “lista bloccata”, coi candidati che vengono eletti in base alla loro posizione nell’ordine di lista. Tale modello, peraltro, era stata mitigato dalla possibilità di effettuare primarie “istituzionali” atte proprio a individuare l’ordine di lista, opzione utilizzata nel 2009 da PD e SEL
Il nuovo sistema elettorale disegnerà la nuova Assemblea regionale che passerà da 55 a 40 consiglieri. Il premio di maggioranza prevede l’ottenimento del 60% dei seggi se si consegue più del 45% voti e il 57,5% dei seggi a chi prende tra il 40% e il 45% e il ballottaggio in caso che nessun candidato Presidente raggiunga il 40%
Previste anche soglie di sbarramento diversificate per eleggere i consiglieri: 10% per le coalizioni, 5% per le liste non coalizzate (o comunque facenti parte di coalizioni che non superano lo sbarramento del 10%) e 3% per le liste all’interno di coalizioni.
La Toscana sarà suddivisa in 13 circoscrizioni, che corrispondono ai collegi provinciali, ad eccezione di Firenze il cui territorio sarà diviso in 4. Arezzo e Siena avranno quindi ognuna il proprio collegio con i propri candidati
Il cosiddetto “listino del Presidente” già esistente è ora solo facoltativo ed è ridotto a 3 nomi che saranno eletti col modello di lista bloccata
Il risultato probabile delle elezioni sarà il rafforzamento del un modello non bipartitico ma bipolare, con partiti egemoni e piccoli satelliti (favoriti dalla relativamente bassa soglia di accesso del 3% per chi si coalizza) con sempre minor potere numerico. Chi andrà da solo in alternativa ai blocchi, invece, dovrà passare il 10%, percentuale piuttosto alta
Negli equilibri generali, politici e territoriali in vista delle prossime elezioni si è inserita adesso una variabile interessante: si voterà in contemporanea anche per le comunali ad Arezzo, vista la nomina dell’attuale Sindaco Giuseppe Fanfani nel CSM. Tale evento concomitante arricchirà lo schema politico e sicuramente potrà influire nella composizione delle varie “tessere” in particolare nei partiti maggiori (PD su tutti) fra esigenze di rappresentanza territoriale e di corrente politica