Mi permetto di dissentire da quanto scritto nell’articolo dell’Inflessibile Lupo in merito a sagre paesane e scelte del programma musicale: non è vero che “gli artisti moderni costano troppo” e non è vero che ci sono solo “indipendenti” di nicchia non in grado di attrarre le masse. Come non credo che Fiordaliso possa richiamare più gente di un gruppo locale o di più gruppi locali; desta la stessa curiosità ed interesse di un gruppo energico che sappia pubblicizzarsi e vendere bene la propria immagine.
Io credo che l’unica cosa che non esiste e di cui si nota clamorosamente la mancanza è che a capo di qualsiasi scelta non ci sono menti coraggiose e propositive che si possano in qualche modo mettersi a cercare qualcosa di nuovo. E se non si vuole andare avanti a quel punto si può solo tornare indietro
In altri paesi del mondo le “sagre” sono festival ricercati e propositivi (il cibo esiste, è di qualità come da noi d’altronde ed è accompagnato da grandi line up o artisti) e radunano ogni tipo di persona, dai bambini all’anziano. Negli altri paesi però il bambino e l’anziano sono abituati ad esplorare e a incuriosirsi per la novità e il cambiamento.
Qui si vive spesso di ricordi e a forza di ricordare il risultato è che queste feste sono uguali e identiche a 40 anni fa.
Se non ci credete provate a domandare a qualche 70enne cosa è cambiato. Vi risponderà “poco o niente”. Scommettiamo?