C’è la crisi? Gli enti locali non riescono più a far fronte adeguatamente agli standard tenuti fino a qualche anno fa su fronti quali la cura del decoro urbano, degli spazi verdi, delle reti viarie? La parola d’ordine è, o almeno dovrebbe essere, “collaborazione”, intesa anche come attribuzione di un ruolo sempre più attivo dei cittadini, in forma associata o anche singolarmente. Conveniamo tutti su questo? Probabilmente sì.
Sono molte le buone pratiche che negli ultimi tempi sono tornate in auge da parte di chi amministra, tanto da far pensare che non tutti i mali del patto di stabilità e del pessimo periodo socio-economico in cui viviamo siano venuti per nuocere. Forse una “spintina” ci voleva, anche se certo è stata fin troppo forte. Ad ogni modo alcuni lavori sono tornati ad essere realizzati dagli operai del Comune piuttosto che essere affidati in appalto e si sono visti riordini e razionalizzazioni che probabilmente servivano da un bel po’ di tempo e solo di fronte alla stretta economica si è deciso di fare.
Altrettante, però, sono le mancanze, perchè è oggettivo che le risorse umane, oltre che quelle economiche, siano oltremodo ridotte all’osso e inadeguate a fronte di una sempre maggiore richiesta nei confronti degli enti. I Comuni rappresentano la comunità, sono il primo referente per tutti, e da essi ormai ci si aspetta di tutto.
Premettendo che una grande soluzione, solo in parte battuta finora e per la quale servirebbe una decisione governativa nazionale, sarebbe quella di offrire occasioni di lavoro a chi non lo ha o a chi non riesce a far fronte a debiti con lo Stato (multe e quant’altro) resta comunque il campo della collaborazione volontaria che certo non va strumentalizzata nè abusata, ma si può cercare di sfruttare adeguatamente nelle sue comunque non poche potenzialità. Prima di tutto, però, serve una “istituzionalizzazione” della pratica, cioè una veste ufficiale che ne regolamenti le modalità
Un’idea per dare una veste ufficiale e istituzionale a un nuovo spirito di collaborazione che di fatto si è già manifestato talvolta viene dal Comune di Capolona
Il “Regolamento per l’amministrazione condivisa”, recentemente adottato, discende dall’art.118 della Costituzione che recita: “Stato, Regioni, Città metropolitane, Provincie e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà“.
In base a questo principio è giusto che coloro che vogliano prendersi cura dei beni comuni (le strade, il verde, l’arredo urbano ecc) lo possano fare. Da parte sua il Comune si prenderà carico di garantire apposita assicurazione e concorrerà alle spese vive
Uno spunto che sarebbe interessante riprendere anche in Valdichiana