{rokbox title=| :: |}images/turenci.jpg{/rokbox}Chissà che ne penserà la fascistissima contessa Maria Colleoni, passata a miglior vita nel 1999, della destinazione finale del prestigioso appartamento di Montecarlo, lasciato con tutti i suoi beni ad Alleanza Nazionale per continuare a combattere “una buona battaglia”.
Sarà rimasta sicuramente male perché i suoi beneficati non hanno inviato neanche un fiore al suo funerale per ringraziarla.
Se ne starà angosciata e perplessa su una nuvoletta perché nessuna buona battaglia è stata fatta per rispettare la sua volontà e difendere i nostri valori.
Tutto il contrario.
L’ondivago Gianfranco Fini non ne ha onorato affatto la memoria ma, coprendosi di ridicolo, continua a professare quotidianamente il suo antifascismo e a prendere in giro i suoi elettori.
Prima ha definito il Fascismo il “male assoluto” e la Repubblica Sociale “una pagina vergognosa della nostra storia” poi è andato a farsi accreditare a Wall Street e nella City londinese dall’alta finanza internazionale, da quel capitale senza volto e senza nome che scorrazza nel mondo intero, creando lutti e disperazione.
Non contento è andato in Israele e si è messo in testa la Keppiah, stringendo un patto di ferro con il “popolo eletto”, quello che non prega un Dio buono e misericordioso ma spietato e vendicativo e, nei propri testi sacri, impara a bestemmiare Gesù e la Madonna, a giurare il falso, a praticare l’usura nei confronti dei non ebrei, a sterminare senza pietà i cristiani.
Per consegnare la nostra Nazione ad un mondo nel quale è fondamentale intorpidire le coscienze ed uccidere le “differenze” il buon Gianfranco doveva fare un ulteriore salto di qualità, infliggere un colpo mortale alla nostra identità nazionale, alla nostra storia, alla nostra cultura e alle nostre tradizioni.
Bisognava consegnare la nostra Patria allo straniero, creando una società meticcia dove i numeri e il basso tasso di natalità degli Italiani avrebbero avuto a medio e lungo termine effetti prevedibili e disastrosi. Ecco la Legge Bossi – Fini, la più grande sanatoria della storia, per regolarizzare un milione di clandestini e dare agli immigrati non servizi efficienti e condizioni di vita dignitose ma il diritto di voto per consegnare le chiavi di casa a chi non ci ama e dimostra di non rispettarci.
La contessa Colleoni, buon anima, sarà addolorata e sconcertata soprattutto per questo.
Crediamo che non le interessi affatto l’ultima destinazione della sua casa di Montecarlo finita al fratello della compagna di Fini.
Siamo sicuri che se ne freghi che sia stata venduta da Alleanza Nazionale ad una società Off Shore per 300.000 Euro, al prezzo di un buon appartamento a Camucia nonostante tanti potenziali acquirenti avessero offerto più del triplo.
Agli osservatori superficiali ed ai cronisti che inseguono Fini sulla questione morale sarà sfuggito l’aspetto più rilevante.
Il problema non è la casetta finita generosamente al cognato ma i sogni rubati a tanti coraggiosi militanti che non hanno mai tradito, che non hanno rinnegato proprio nulla, che hanno consacrato tutta la vita all’idea e si sono visti strappare e rubare insegne, simboli e bandiere.
Questo ha fatto l’infame Gianfranco, reggendo il sacco, fino a ieri, ai ladri provenienti dalla vecchia DC e dal PSI che continuano a rubare e prosperano felici nel partito di plastica di Berlusconi.
Povera contessa Colleoni: i suoi sogni erano i nostri sogni!
Dobbiamo impedire che finiscano nella polvere e siano consegnati all’oblio da una banda di masnadieri e di faccendieri senza scrupoli