Tutta colpa del Lupetti. “Me provoca” e mi tocca scendere in campo, ma veloce veloce perché ho un Comune da amministrare, su uno degli argomenti che più mi stanno a cuore: le donne nell’amministrazione. Forse qualcuno non lo sa ma anche nella valle chiusa del Casentino le donne hanno cominciato a riconquistare lunghezze: Talla, riportato al centrosinistra dopo tre mandati da me medesima, Ducci Eleonora, madame le Maire, nonché il sindaco più giovane e meno renziano della provincia di Arezzo, e Chitignano, dove Valentina Calbi ha vinto una sfida tutta al femminile contro Lucia Tanti.
Scrivevo qualche anno fa un articolo dove auspicavo candidature femminili, quote azzurre, sciure con i tacchi che scendevano in campo mettendoci la faccia (con il rossetto d’ordinanza, ovvio), donne che non fossero più le “donne degli uomini” ma che ottenessero la candidatura e la vittoria con le proprie forze, senza essere la seconda scelta o la gallina che tra troppi galli mettesse tutti d’accordo.
Mi sono sentita un po’ veggente, lo devo dire. E sono contenta come una lasca (non come una pasqua, proprio come una lasca) di vedere tutte queste donne con la fascia tricolore. E care amiche non vi fate scrupoli a farla adattare. Io ad esempio l’ho fatta scorciare perché sono lunga lunga ma anche parecchio secca, e secondo me è pure di buon auspicio.
Anch’io sono particolarmente fiduciosa, so come lavorano le donne, quanto cuore mettano nelle cose e so che sono mediamente più preparate rispetto agli uomini (prendetemi pure a sassate ma è vero).
Caro Lupetti mi fermo qui, perché sto scrivendo col tablet e sto ingrullendo, visto che i fulmini di venerdì non solo mi hanno fatto saltare non so bene cosa in Comune, ma mi hanno anche bruciato la scheda di rete del notebook personale che uso nel mio ufficio per lavorare e che giustamente era attaccato alla rete del suddetto Comune.
Perché quando dicono che fare l’amministratore è tutta una rimessa hanno ragione, e pensa, ancora non gli si è fritto il computer.