Nel precedente articolo si analizzavano le scelte operate dalla giunta comunale del Comune di Cortona nella concessione delle agevolazioni relative alla mensa ed al trasporto scolastico, si sottolineava come essa avesse posto limiti molto restrittivi, che escludevano dal beneficio famiglie oggettivamente bisognose, mi soffermerò ora sui criteri adottati nella determinazione dei requisiti previsti per beneficiare dei contributi per il pagamento delle utenze domestiche di acqua, rifiuti, gas etc…
In conseguenza delle politiche adottate dal PD e dai suoi partiti alleati nella coalizione delle varie legislature susseguitesi negli ultimi anni, le spese delle utenze domestiche gravano in misura sempre maggiore sul bilancio familiare, l’ acqua bene pubblico per eccellenza è stato ceduto a società private concedendo loro ricchi profitti, mentre le tariffe a carico degli utenti crescevano a dismisura. I partiti della maggioranza hanno ignorato la volontà espressa dagli italiani con il referendum, mentre i loro rappresentanti locali avvallavano aumenti consistenti che come nel nostro caso comporteranno per il prossimo biennio un ulteriore aumento del 5.25% all’ anno. Per quanto riguarda le spese per lo smaltimento dei rifiuti, il PD ha consentito che si attuasse una riforma che ha comportato un notevole aumento delle tariffe. I criteri adottati per la determinazione delle tariffe della Tares, per effetto di una precisa scelta politica, adottati della compagine governativa , della quale il PD era parte integrante, non solo ha comportato un notevole aumento generalizzato delle tariffe, ma ha fatto pesare maggiormente questo aggravio sulle famiglie che vivono numerose in pochi metri quadri, e quindi generalmente e presumibilmente più bisognose.
Per le suddette ragioni il pagamento delle bollette domestiche incide in maniera sempre più gravosa sul bilancio familiare, con questa consapevolezza una amministrazione comunale deve dimostrarsi attenta e generosa e prendere provvedimenti equi per alleviare le difficoltà dei meno abbienti, provvedimenti che siano caratterizzati dal principio di solidarietà e ridistribuzione del reddito, in ottemperanza del dettato costituzionale che prevede che l’ imposizione fiscale sia commisurata alla capacità contributiva di ciascuno, per estensione del principio lo stesso deve valere per quanto riguarda l’ imposizione tariffaria stabilita dai comuni.
La normativa prevede che il comune possa e debba soddisfare questo obbligo, sono previsti quindi contributi che aiutino le famiglie nel sostenere le spese sostenute per le forniture domestiche. Quali criteri ha adottato al riguardo il comune di Cortona? Ebbene ha stabilito che sia concesso alle famiglie che abbiano un disagio economico individuandole in quelle che abbiano un reddito isee inferiore ai 3750 €. La mancanza di gradualità anche in questo caso denota un certa sufficienza e pressapochismo nella determinazione del suddetto criterio, basta infatti superare anche di un solo centesimo la soglia stabilita per perdere un consistente contributo, sarebbe molto più logico prevedere almeno 3 o 4 fasce di reddito con percentuali di riduzione decrescente.
Il secondo e più importante aspetto riguarda l’ esiguità della somma stabilita, è utile premettere che secondo i dati ISTAT una famiglia di 3 persone abitante in un piccolo comune del centro, è sotto la soglia di povertà assoluta se guadagna meno di 1228 € mensili, ma per il comune di Cortona lo stesso nucleo familiare che guadagnasse la metà è considerata benestante e non meritevole del contributo, infatti una famiglia di 3 persone monoreddito e con un reddito lordo mensile di 590 € è esclusa dai suddetti contributi avendo un reddito isee superiore ai 3750 €. Per effetto di queste scelte si arriva poi al paradosso infatti lo stesso nucleo familiare che guadagni 7 volte tanto usufruisce del contributo di 700 € previsto per aiutare le “famiglie bisognose” a seguito di una nuova nascita od adozione, e questo per effetto del limite molto più generoso stabilito dalla regione Toscana in 24.000 € di reddito Isee e quindi con una palese discrasia di criterio fra le diverse amministrazioni, in questo schizofrenia contabile e legislativa quindi da una parte si offre giustamente un aiuto alle coppie che hanno un nuovo figlio e paradossalmente lo si nega a quella che il figlio ce l’ ha e non è in grado di sostentarlo.
Il limite dei 3750 € quindi esclude praticamente tutti i lavoratori dipendenti, tutti i cassaintegrati e molti dei lavoratori precari e paradossalmente consente di usufruire del beneficio ad eventuali evasori fiscali o a categorie di persone che lavorando a nero potrebbero di fatto essere meno povere di quanto risultino. La mia proposta è quella di prevedere 4 fasce di reddito :
Fino a 5000 € mantenere l’ attuale contributo
Da 5000 a 7500 € attuale contributo ridotto del 25%
Da 7500 a 10000 attuale contributo ridotto del 50%
Da 10000 a 12500 attuale contributo ridotto del 75%
Di Francesco Rodolfo
Candidato n.9 alla carica di consigliere comunale del comune di Cortona nella lista di Rifondazione Comunista