“Un di de respiro” è l’appuntamento culinario in programma domenica 23 marzo all’Antica Trattoria Ballotta di Torreglia (Pd), ovvero la classica cena di Quaresima con la partecipazione del “dolze” Dop di Montagnana e delle carni firmate Brianza. Ad aprire il menu sarà l’aperitivo di benvenuto (i cicheti e gli antipasti) con lo spettacolo in diretta della salatura dei prosciutti e del taglio delle mezzene di maiale, che trasformate in costine, pancette, braciole, salami, salsicce e tastasal, andranno direttamente sulla griglia, mentre i commensali degusteranno “el sbroeton de verze”, il piatto della tradizione che preparerà le papille ai gusti e sapori della succulenta grigliata con i contorni di stagione. Non mancherà la polenta, il vino buono, l’acqua e il dolce finale. E poi altre sorprese quaresimali durante la cena, che gli organizzatori non hanno voluto anticipare perché se le svelassero…addio sorprese! Visto il periodo quaresimale all’insegna della morigerata sobrietà il costo complessivo della serata sarà di euro 35,00 (Per prenotazioni Tel.049.5212970). All’Antica trattoria Ballotta di Torreglia, ricavata agli inizi del Seicento in un’ex dipendenza del monastero dei monaci agostiniani di Monteortone, si è sempre banchettato di gusto, trovando sul piatto oltre ai prodotti genuini della corte padovana (quelli veri, allevati in loco) anche uno schietto senso dell’ospitalità E, nel Settecento, persino la possibilità di rifocillare o cambiare i cavalli che trainavano le carrozze dei viaggiatori dell’epoca. Le cronache ci dicono che da Ballotta si sono fermati personaggi come Galileo, Goethe, Casanova e D’Annunzio, grandi del loro tempo che hanno lasciato qualche traccia tangibile. In anni più recenti è stata la presenza preziosa di Orio Vergani, il giornalista che nel 1953 fondò l’Accademia Italiana della Cucina, a consacrare la celebrità dell’Antica Trattoria Ballotta. Non è un caso se oggi l’Antica Trattoria Ballotta di proprietà della famiglia Legnaro è uno dei locali simbolo della padovanità a tavola. Dalle cucine dello storico locale di via Carromatto, escono molti di quei piatti che nei secoli hanno costituito il patrimonio “povero” (ma per questo ricco) della tradizione alimentare veneta, dalla gallina padovana ai risi e bisi, dai bigoli all’anitra al torresano arrosto.
Claudio Zeni