Visto il gran parlare di “quote rosa” (dopo la bocciatura parlamentare del provvedimento che fissava per le elezioni politiche nazionali il minimo del 40% per le posizioni di capolista, con parità di rappresentanza al 50% nella composizione delle liste stesse) è bene ricordare che a fine Maggio nei nostri comuni si voterà per la prima volta con un nuovo sistema che intende comunque favorire una presenza femminile più ampia nelle istituzioni locali e potrebbe avere riflessi nuovi, alcuni dei quali anche “tattici”.
La normativa attualmente vigente stabilisce infatti che nelle liste dei candidati nessuno dei due sessi possa essere rappresentato in misura superiore ai due terzi dei candidati: tradotto in italiano corrente significa che le donne dovranno essere perlomeno un terzo del totale dei componenti della lista, numero che peraltro sarà ridotto visto il diminuire dei Consiglieri comunali. Ad esempio: a Cortona, dove la lista vedrà 16 nomi, almeno 6 dovranno essere donne; nei comuni con 10 candidati le donne dovranno essere almeno 4 ecc ecc. Sotto i 5mila abitanti, invece, resta l’obbligo generico di inserire anche la presenza femminile in lista, ma senza vincoli di proporzioni (visto anche il numero esiguo di candidati)
Oltre a ciò ciascun elettore potrà esprimere uno o due voti di preferenza: nel caso di espressione di due preferenze, esse devono riguardare candidati di sesso diverso della stessa lista. Questo, tradotto in italiano corrente, significa che si può votare un uomo oppure una donna, oppure uomo e una donna insieme
Il nuovo meccanismo è già stato rodato alle Comunali del 2013 e ha portato in effetti all’elezione di un numero più alto di donne nei Consigli Comunali, con alcuni “exploit” in termini di preferenze raccolte che prima sarebbero probabilmente stati più difficile da ottenere. Il resto lo sta facendo la politica che (in alcuni casi) ultimamente sta sforzandosi di trasformare in regola la parità fra uomini e donne nelle Giunte, fra i ministri ecc ecc
Aldilà dell’auspicio che con tale nuovo sistema si arrivi ad un aumento delle qualità e delle competenze di chi entra nei consigli comunali, obiettivo a mio avviso più importante della mera tematica della rappresentanza di genere, c’è da studiare attentamente il riflesso “tattico” della novità della doppia preferenza. Non è infatti da escludere la creazione di “ticket”, ossia collaborazioni di coppia fra vari candidati uomo e donna, che potrà inevitabilmente condizionare la comunicazione politica e probabilmente anche i risultati finali, inserendo una nuova variabile con effetti difficili da prevedere