Nei giorni scorsi Rifondazione ha reso pubblica la richiesta avanzataci dal partito democratico di appoggio a Francesca Basanieri alle elezioni amministrative. Come è noto a questa proposta abbiamo replicato che nessun accordo può essere sottoscritto con il PD senza l’apertura di un confronto pubblico tra le nostre posizioni. Siamo convinti, anche alla luce di una campagna di ascolto rivolta dal PRC ai cittadini cortonesi che dura da giorni e che proseguirà ancora, che gli elettori abbiano bisogno di sentirsi parte attiva di un radicale cambiamento, che non si vuol dare fiducia a programmi che poi vengono disattesi e che le varie idee che possono essere messe sul tavolo vadano discusse “con e per la gente” in pubblico.
Ribadiamo quali sono i punti su cui vogliamo costruire una piattaforma politica aperta per realizzare concretamente il radicale cambio di rotta a Cortona partendo da obiettivi minimi e di buon senso.
Lavoro: Rimane l’emergenza che è per noi centrale nello snodo di tutti i problemi del Paese. Quantità e qualità del lavoro, mettere in campo progetti di incentivi ed investimenti. Soprattutto nel settore primario (agricoltura e zootecnia), peculiare per il nostro territorio, è possibile intervenire rimettendo in gioco nuove energie giovanili e restituendo dignità alle nostre terre sempre più soggette al degrado ed all’incuria. Progetti concreti, realizzabili, su cui puntare con determinazione, ancora una volta mobilitando l’intera cittadinanza. Nel lavoro dobbiamo tutti ritrovare l’orgoglio di essere una comunità che alza la testa contro questa crisi che il capitalismo sta scaricando contro i lavoratori. Valorizzare e tutelare i nostri prodotti. Bisogna poi intervenire anche sulla “qualità” del lavoro oggi esistente. Sono già dilagate pratiche di sfruttamento intensivo dei lavoratori, la precarietà che si estremizza fino al “contratto a chiamata” che finisce solo per aumentare la ricattabilità delle lavoratrici e dei lavoratori. Pensare che un’amministrazione comunale non possa intervenire in questa degenerazione della vita lavorativa è inaccettabile. La Sinistra che vuole governare si deve mobilitare contro le ingiustizie, contro quelle forze politiche parlamentari e sociali che aboliscono pezzo dopo pezzo tutte le principali conquiste dei lavoratori, che costringono al posto di lavoro i più anziani impedendo ai giovani di subentrargli. Siamo di fronte ad un meccanismo perverso di cui un’amministrazione deve farsi nemica e non, come spesso accade, succube o persino esecutrice.
Trasparenza nelle scelte che siano condivise: Nell’ultima esperienza politica troppe volte abbiamo dovuto esternare le nostre perplessità su un modo di gestire il potere che non si cura di porlo ad una pubblica discussione. L’assoluta autoreferenzialità ha dominato la scena politica contribuendo ad accrescere il senso di distacco della società dalla politica attiva. Non è pensabile salvaguardare delle libertà democratiche perseverando nella gestione del potere politico che tanto male sta facendo al nostro paese ed alla sinistra.
Beni comuni: a cominciare dalla ripubblicizzazione dell’acqua il Comune si deve assumere le proprie responsabilità e provvedere nel superamento della logica privata che i cittadini hanno già rifiutato nel referendum del 2011. Il Comune esegua quanto democraticamente sancito dai cittadini. Le privatizzazioni hanno già dimostrato quali sono i loro effetti. Aumentano le tariffe e diminuiscono i servizi. La sfida della sinistra si gioca sul terreno dei beni comuni, rendendo efficiente il servizio pubblico che è chiamata a gestire.
Azzeramento delle nomine che attualmente sono nelle mani dei partiti (PD e SEL) con condivisione delle scelte e dei controlli con la società civile. I partiti che ricoprono queste cariche facciano un passo indietro e riconoscano il fallimento della loro gestione. Sappiamo che nell’amministrare si potrà contare su limitate disponibilità finanziarie. Cerchiamo quindi di poter contare su nuove e più numerose disponibilità umane anche qui coinvolgendo e soprattutto informando i cittadini riguardo l’attività svolta dai rappresentanti del Comune nelle aziende in cui opera. Oggi questo non avviene e proseguire con questa gestione non è tollerabile.
Sicurezza degli edifici e del nostro territorio comunale con una sana politica di tutela ambientale ed energetica. Lavoriamo fornendo tutti un nostro contributo su un piano energetico comunale che fissi l’obiettivo di abbattimento dei consumi e l’aumento dell’energia generata da fonti rinnovabili. Negare nel nostro territorio qualsiasi impianto di grandi dimensioni, puramente speculativi, mirati al solo interesse economico di lobby o privati. Dobbiamo puntare su una “logica distribuita” della generazione di energia rinnovabile. Impianti più diffusi, a misura dell’utenza. In questa logica rifiutiamo ogni avallo al proliferare di centrali a biomasse e biogas di dimensioni spropositate. Non è una valutazione meramente ambientalista, ma deriva da una basilare conoscenza agronomica che ci porta ad affermare che questi impianti sono pericolosi per la nostra agricoltura e la tutela dei nostri terreni.
Difesa del patrimonio paesaggistico come fonte primaria, insieme alla nostra storia, per incrementare turismo e lavoro. Troppe speculazioni minacciano la grande ricchezza che Cortona eredita dal passato. Non sono mancate nemmeno nell’ultima esperienza amministrativa forzature insensibili a questo fattore.
Rifiuti: Totale attuazione al provvedimento già portato in consiglio comunale da Rifondazione Comunista. Molte nostre proposte non richiedono impegni finanziari da parte del Comune, ma esigono l’impegno politico dei suoi amministratori, la loro coscienza di insostenibilità di questo modello economico di crisi combinata ad inutili sprechi e la loro volontà di mobilitare la popolazione verso un obiettivo collettivo. Troppe volte ci siamo scontrati su questo punto ed a pagarne le spese siamo noi cittadini tutti che sosteniamo un servizio inefficiente ed una tariffa fuori da ogni logica.
Lavorare per un trasporto pubblico locale per una mobilità pubblica eco sostenibile.
Tutelare i cittadini vittime della crisi causata dall’attuale modello economico e dai Governi di Berlusconi e del PD che aumenta le tasse, sottrae servizi ai cittadini e, con il patto di stabilità, strangola la finanza pubblica locale. L’amministrazione comunale deve giocare un ruolo attivo, di trascinamento del popolo cortonese verso una concezione di quali sono le reali problematiche del nostro paese, del bluff che circonda l’affermazione “i soldi non ci sono” quando invece per i soliti noti si trovano miliardi di euro che ingrassano la minoranza parassitaria dell’Italia a danno della maggioranza lavoratrice che vuol vivere di impegno e non di finanza! Questo è l’impegno per la Rifondazione Comunista in Italia e siamo certi che, se i cittadini arriveranno ad un’informazione onesta e trasparente, questo sarà l’impegno di tutto il nostro popolo!