Roberto Banchetti nuovo coordinatore per il settore Energia di Confservizi e Cispel Toscana
I presidenti delle aziende gas e energia associate a Confservizi Cispel Toscana, su proposta del presidente Alfredo De Girolamo, hanno nominato Roberto Banchetti, Presidente di Estra, coordinatore della Commissione Energia dell’associazione regionale che rappresenta le aziende di servizio pubblico.
La decisione, già assunta dall’Assemblea dell’Associazione nel dicembre scorso, è stata recentemente ratificata dal coordinamento di settore. Roberto Banchetti è da alcuni anni alla guida del gruppo Estra, frutto della fusione fra i tre operatori del gas e dell’energia di Arezzo (Coingas), Siena (Intesa) e Prato (Consiag), attualmente uno dei due più importanti gruppi operanti in Toscana, e con attività diffuse in tutta Italia. Il settore della distribuzione di gas in Toscana occupa ben oltre 1000 addetti, con investimenti annui di circa 100 milioni di euro.
Pubblicato il Bando per …
Con un comunicato del 28 febbraio 2014, il GSE ha comunicato la pubblicazione del Bando riferito ai registri 2014 riservati a due particolari tipologie di interventi incentivati dal Conto termico (Dm sviluppo 28 dicembre 2012).Ricordiamo che gli interventi che richiedono l’iscrizione a questi registri sono:
• la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di pompa di calore con potenza termica nominale complessiva superiore a 500 kW e fino a 1.000 kW;
• la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati a biomasse con potenza termica nominale complessiva superiore a 500 kW e fino a 1.000 kW.
Tutte le altre tipologie di intervento sono invece ad accesso diretto oppure a prenotazione. I registri si apriranno il 31 marzo 2014 alle ore 9.00 e si chiuderanno improrogabilmente alle ore 21.00 del 29 maggio 2014. Le richieste dovranno essere trasmesse esclusivamente per via telematica, mediante l’applicazione informatica “Portaltermico”.
Il fotovoltaico più vantaggioso con il recupero delle spese sostenute
L’acquisto di un impianto fotovoltaico funzionale allo svolgimento dell’attività d’impresa è considerato spesa ammissibile ai sensi dell’agevolazione “Beni strumentali”, cosiddetta “Nuova Sabatini”.Questo è quanto risulta dalla sezione FAQ relativa alla “Nuova Sabatini”, lo strumento agevolativo istituito dall’articolo 2 del “Dl Fare” (Dl n. 69/2013) e finalizzato ad accrescere la competitività del sistema produttivo migliorando l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese (PMI). Lo strumento è rivolto alle PMI, operanti in tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, che realizzano investimenti (anche mediante operazioni di leasing finanziario) in macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature nuove di fabbrica ad uso produttivo, nonché investimenti in hardware, software e tecnologie digitali: “10) E’ ammissibile l’acquisto di un impianto fotovoltaico?L’acquisto di un impianto fotovoltaico funzionale allo svolgimento dell’attività d’impresa è considerata spesa ammissibile alle agevolazioni, laddove rientri nel concetto di “impianti”, come chiarito nelle varie risoluzioni dell’Agenzia delle entrate (cfr. circolare 19 dicembre 2013 n. 36/E; circolare 19 luglio 2007, n.46/E; circolare 11 aprile 2008, n.38/E), quindi macchinari, impianti diversi da quelli infissi al suolo, ed attrezzature varie, classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2 e B.II.3 dello schema previsto dall’art. 2424 c.c. (Art. 5 DM 27 novembre 2013 – P.to 6 Circolare 10 febbraio 2014 n. 4567)”
E’ stato presentato ieri presso la sede dell’ENEA il Rapporto sulla Green Economy 2013
Un Green New Deal per l’Italia, curato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e dall’ENEA, e giunto alla sua seconda edizione. Si chiama “Un Green New Deal per l’Italia”, è stato pubblicato da Edizioni Ambiente, ed è a cura di Edo Ronchi, Roberto Morabito, Toni Federico, Grazia Barberio con la prefazione di Simon Upton, direttore del Dipartimento Ambiente dell’OCSE, e di Tim Jackson, docente di Sviluppo sostenibile presso l’Università del Surrey. Il rapporto si divide in due parti: la prima dedicata al contesto internazionale e la seconda alla realtà italiana. Si parte da un excursus storico-economico che, dalla crisi del ’29 arriva ai giorni nostri, e fornisce un’ampia illustrazione delle proposte per un Green New Deal formulate dall’UNEP e dall’OCSE, le prospettive per l’affermazione della green economy in Europa, nonché le difficoltà e le potenzialità dell’Italia, prendendo in esame le esigenze di investimenti pubblici e privati, gli effetti sull’occupazione e le riforme indispensabili. La seconda parte, invece, analizza il nuovo ruolo che le città possono avere come volano per uno sviluppo sostenibile. In Italia il 68% della popolazione vive in un ambiente urbano, dove si produce in media il 75% dei rifiuti, e le abitazioni consumano dal 30 e al 60% in più di energia rispetto alla media dell’Unione Europea. Tale concentrazione abitativa accresce i problemi ambientali, come l’inarrestabile cementificazione, con insediamenti distribuiti in maniera frammentata e disordinata sul territorio, e che continua ad occupare aree libere, spesso agricole, al ritmo di 343 metri quadrati all’anno per ciascun italiano. Un Green New Deal che parte dalle città può costituire un quadro di riferimento unitario per interventi coordinati ed integrati a livello sociale, ambientale ed economico. I settori principali per tale approccio, trattati nel Rapporto sono la riqualificazione energetica delle città, le misure di mitigazione climatica, la riduzione del consumo di materiali e il miglioramento della gestione dei rifiuti, la mobilità urbana, i rapporti tra l’ambiente urbano e quello agricolo, il patrimonio culturale, la gestione sostenibile della risorsa idrica, la riqualificazione delle aree degradate e l’impiego di tecniche e tecnologie tipiche dell’ICT. L’iniziativa Patto dei sindaci che coinvolge 2481 comuni italiani ha permesso un check up uniforme di consumi energetici e emissioni di CO2″ si legge nel rapporto “e, grazie alle diagnosi energetico-ambientali necessarie per questo check up, si sono creati circa 20 mila esperti del settore. I comuni del patto hanno già avviato iniziative di risparmio energetico, le più comuni sono il rifacimento dell’illuminazione pubblica a LED e le certificazioni energetiche, poco sviluppato invece il ricorso alle fonti rinnovabili.
Biodiesel dalle alghe, a Modena il primo impianto pilota
Si chiama Polo dell’Alga Combustibile Algamoil ed è il primo impianto pilota per la produzione di biodiesel di seconda generazione attraverso l’utilizzo delle alghe. La società d’investimento italo-russa sbarcata in Italia nell’ottobre 2012 dopo aver rilevato le attività di engineering e commerciali nel campo delle energie rinnovabili dell’azienda T.M. di Modena, specializzata nella produzione di biodiesel dalle alghe. Ora biologi e ingegneri chimici dell’azienda stanno lavorando per implementare la tecnologia delle alghe combustibili, con l’obiettivo di alimentare motori da cogenerazione e da autotrazione. E grazie alla collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari dell’Università di Modena è già stato testato il funzionamento del biodiesel su un motore di serie, senza alcuna modifica. I risultati hanno evidenziato che la potenza e la coppia sono uguali al diesel commerciale mentre il particolato emesso risulta inferiore. L’interesse verso le alghe come materia prima per produrre biocarburanti è cresciuto molto in seguito alla nascita del dibattitto sull’opportunità di utilizzare materie prime, come il mais ad esempio, che sottraggono terreni alle colture alimentari. Inoltre le alghe presentano il vantaggio enorme di consentire l’eliminazione di grandi quantità di anidride carbonica dall’atmosfera con tutti i benefici ambientali che ne conseguono. In Italia i biocarburanti di seconda generazione sono oggetto di interesse sia dal punto di vista scientifico-sperimentale sia commerciale; non a caso nei mesi scorsi è nata, in provincia di Vercelli, la prima bioraffineria al mondo di questo tipo (vedi Riferimenti). Infine, un’ulteriore spinta in questo senso è stata data dal Decreto Ministeriale 29 aprile 2008, n. 110 sulla base del quale nel nostro Paese è obbligatorio immettere in consumo nel territorio nazionale una quota minima di biocarburanti.
Biogas, con gli ultrasuoni il rendimento aumenta del 25%
Dalla Germania una tecnologia innovativa nella produzione di biogas che utilizza gli ultrasuoni e permette di ottenere rendimenti eccellenti. Ancora poco conosciuta in Italia, la nuova tecnologia a ultrasuoni utilizzata nella produzione di biogas è già stata ampiamente sperimentata in Germania. E’ considerata la nuova frontiera in campo tecnologico negli impianti di biogas perché garantisce il massimo della sua efficacia laddove il materiale da sminuzzare, destinato poi ad alimentare il digestore, è più difficile da trattare. Grazie infatti all’azione degli ultrasuoni, i substrati della biomassa diventano più digeribili, le sostanze dannose in essa contenute vengono eliminate ed è favorito il processo di accelerazione biologico del digestore. In Germania gli impianti che se ne sono dotati hanno ottenuto all’incirca il 25% di biogas in più rispetto a quelli che utilizzano tecnologie tradizionali.
Combustione illecita rifiuti, reato anche se non “parte” l’incendio
Il nuovo reato di combustione illecita di rifiuti scatta quando si “appicca il fuoco” azione dalla quale non necessariamente scaturisce un incendio ex articolo 423, Codice penale. Lo ricorda la Cassazione nella relazione 17 febbraio 2014, n. III/02/2014 a commento dell’articolo 256-bis, Dlgs 152/2006. (Francesco Petrucci)
Remedia, nel 2013 gestite 42mila tonnellate di rifiuti elettronici
Sono oltre 42mila i rifiuti elettronici avviati correttamente a riciclo nel 2013 da Remedia, uno dei principali sistemi collettivi italiani no-profit per la gestione dei Raee. Lo ha comunicato il Consorzio il 26 febbraio 2014 presentando i risultati della raccolta 2013.