“Monte San Savino, negli anni novanta, poteva contare su medici presenti sulle ambulanze che effettuavano prestazioni di primo soccorso nell’ex ospedale di Santa Maria della Pace. Alle soglie del 2000 le prestazioni effettuate sarebbero state più di 1200”. Così Claudio Valdambrini e Marcella Luzzi (Impegno per Monte San Sanvino), esprimono tutta la loro preoccupazione sulle prospettive del Pet.
“Dal primo marzo del 2012 – aggiungono – il medico in turno nelle ore notturne è stato sostituito con l’infermiere a bordo delle ambulanze. Non bisogna dimenticare inoltre che il pronto soccorso più vicino è quello di Arezzo a venti chilometri”. Riflessioni a cui se ne aggiungono altre di eguale importanza per il diritto alla salute: “Sul territorio – precisano – sono presenti tre Case di riposo per anziani: due in paese e una a Gargonza. Quest’ultima ospita oltre ottanta anziani che giorno e notte hanno e potrebbero avere bisogno del medico sull’ambulanza”.
Le informazioni fornite dalle associazioni che svolgono il servizio di emergenza- urgenza sul territorio di Monte San Savino definiscono il quadro in maniera esauriente: “Il numero degli interventi diurni di emergenza del PET di Monte San Savino nel corso del 2013 – affermano Valdambrini (capogruppo) e Luzzi (consigliere) di Impegno per Monte San Savino – è stato di 175 codici rossi, 539 codici gialli, 37 codici verdi, per un totale di 751 ed una media di 2,057 al giorno. Inoltre sono da rilevarsi, per gli interventi notturni, 78 codici rossi, 373 codici gialli, 17 codici verdi per un totale di 468 ed una media di 1,282 per notte”.
La riorganizzazione che l’ Asl effettuerà, a partire dal prossimo primo marzo, consiste nella soppressione della presenza del medico dell’ambulanza anche nel turno diurno, come è stato comunicato ufficialmente dai responsabili dirigenziali dell’azienda sanitaria dott.ssa Vujovic, dott.ssa Castellucci e dott. Mandò nell’incontro avuto il 20 u.s. con la Commissione consiliare politiche sociali e sanità , alla presenza dell’assessore alla sanità di Monte San Savino, Giampiero Brandini.
“Non è possibile pensare – aggiungono Valdambrini e Luzzi – che queste scelte non possano avere ripercussioni sulla popolazione”. Sul riassetto insomma non mancano i dubbi: “L’automedica presente ad Arezzo, che attualmente serve i territori di Monte San Savino, Civitella e Arezzo, dal prossimo giugno servirà anche i comuni di Castiglion Fibocchi, Subbiano e Capolona: in totale sei comuni con oltre ottanta chilometri di strada secondaria e di montagna e oltre un ora di tempo di percorrenza dal più lontano comune ad Arezzo”
L’appello di tutto il gruppo di opposizione è rivolto al sindaco di Monte San Savino: “Chiediamo di intervenire sulla riorganizzazione che la Asl di Arezzo si appresta a fare e se, una volta approvata la riorganizzazione della Asl, non si ritenga carente la copertura per i codici rossi e come si pensa di procedere al soddisfacimento delle richieste di maggior emergenza sul territorio.”
Alla luce di quanto ascoltato in Commissione i consiglieri di Impegno per Monte San Savino preparano un’interrogazione: “Non dimentico le promesse dell’Asl – conclude Luzzi – che, come sta facendo adesso, presentava progetti faraonici compensativi ed anzi migliorativi del servizio perso, ma in realtà mai realizzati. Secondo i dirigenti Asl tutto ciò appartiene al passato ed ora le cose cambieranno: vigileremo affinchè gli impegni presi non restino sterili promesse