Tutto possiamo dire meno che non si sia parlato di sicurezza, i fatti recenti hanno avuto una attenzione dei cittadini, giusta visto i malumori e la paura dettata da un massiccio attacco da parte di bande organizzate che dettano “legge”, nel territorio. Come Futuro per Cortona abbiamo messo in campo tutte le forze a disposizione, organizzando incontri, uscite in piazza, ascoltando tutti i cittadini, cercando nei nostri limiti di dare un contributo al nostro territorio, alla sicurezza. Ad onor del vero siamo stati ascoltati, qualcosa si è mosso, la riunione sull’ordine pubblico e sicurezza tenutasi ad Arezzo è stata un bene per il territorio, tuttavia occorrono ancora sforzi, ancora lavoro, ancora un impegno deciso contro un fenomeno che sembra non arrestarsi.
Negli ultimi giorni, dopo una breve “pausa” alcuni squallidi personaggi hanno ancora “attaccato” il nostro territorio, con furti, anche in pieno giorno. Uno dei tanti fatti che mi ha colpito è stato il furto di un furgone di un artigiano di zona, per altro non il primo caso, che in pieno giorno, subito dopo pranzo è stato rubato di fronte ad un locale di Camucia, lo stesso pochi minuti dopo sbandava e veniva letteralmente distrutto in una strada interna vicino a S.Lorenzo di Cortona. Se non fosse per quello che mi è stato raccontato, tutto sarebbe da ricondurre ad analoghi altri furti di veicoli, ma sul caso specifico bisogna a mio avviso fare chiarezza. Alcune persone che si sono ritrovate li, nel punto dove ha sbattuto il furgone, attirate anche da un rumore cupo visto l’impatto, hanno notato lo stesso veicolo, senza nessuno all’interno, con evidenti macchie di sangue provenienti dall’abitacolo e anche fuori sul lato sinistro, estese su tutto lo sportello ( ho visto le foto ). La scia di sangue portava fino ad un annesso, arrivate le forze dell’ordine, così mi dicono, subito i testimoni hanno fatto notare il tutto, già convinti del fatto che non si trattava di un “normale” incidente, ma di un incidente legato ad un furto di veicolo. Nel luogo c’era anche un telefono cellulare a terra, forse appartenente alle stesse persone, ai fuggitivi, i presenti facendo notare alla A.G il tutto si sarebbero aspettati anche di vedere un intervento mirato all’individuazione dei soggetti, visto la “pista” evidente che portava all’interno dell’annesso segnalato, con gli stessi basiti per il fatto che nessuno avrebbe controllato l’annesso, per non entrare nel “reato” di violazione di domicilio. Tutto questo suona strano, francamente pur rimarcando tutto il mio modesto apprezzamento alle forze dell’ordine, non riesco a capire cosa sia accaduto, cosa non ci sia dato a sapere. La Autorità Giudiziaria nel caso specifico poteva benissimo chiedere un urgente atto ( un mandato ) per entrare nell’annesso, motivando il fatto che aldilà del furto erano presenti sicuramente persone ferite gravemente, comunque collegate ad attività delinquenziale, pericolosi anche per i cittadini del luogo. La notizia circola da giorni, prima aldilà della veridicità dell’accaduto ho voluto sincerarmi di tutto, poi mi sono chiesto, come altri cittadini cosa non abbia funzionato, cosa penseranno specie i presenti, delle istituzioni, anche in virtù della riunione tenutasi ad Arezzo, che ha in parte tranquillizzato l’opinione pubblica, almeno per quanto riguarda la sicurezza percepita. Scrivo questo, ripeto pur rimarcando il ruolo e la professionalità delle forze dell’ordine, per avere anch’io come molti cittadini dei chiarimenti, senza voler pensare “male” , senza farsi idee strane, ma cercando assieme a tutti quella collaborazione, che è scaturita proprio dalla riunione aretina, collaborazione tra cittadini e istituzioni, che non può essere ricondotta, qualora quello che mi è stato raccontato risulti verità, al fatto suddetto, che lede ogni speranza di “pulizia” locale.
Meoni Luciano