Lo scandalo del fallimento di Castiglion Fiorentino ha generato effetti anche sul pattume. Aisa infatti, differentemente dalla ASL, ha aderito alla procedura semplificata prevista per i Comuni in dissesto, accettando la somma di un milione rispetto ad un credito vantato di due milioni circa. Aisa perde un milione di euro, confluirà in Sei Toscana, qualcosa succederà, ma intanto un milione manca all’appello.
Ho una brutta sensazione su chi pagherà il milione e siccome sono di Castiglion Fiorentino ne so qualcosa di aggravamenti tariffari; ma questa volta sono in buona compagnia visto il numero di Comuni e di cittadini che confluiranno in Sei.
Sempre in tema di pattume poi il Consiglio comunale ha votato un atto di indirizzo con il quale impegna l’amministrazione a cedere le quote di Aisa.
E’ lo stesso Consiglio Comunale che si è espresso a favore dell’immediata corresponsione del Tfr a Brandi.(!)
Ma a Castiglioni è il piattume che fa da protagonista. Regna nel paese la tristezza, la tetraggine. Nessuna idea forte, nonostante gli inutili sforzi di un rinnovato associazionismo.
Addirittura il paese è costretto ad assistere ad un pietoso ping pong tra gli amministratori del dissesto e gli amministratori del dopo dissesto, tutti del PD, che si rimpallano spudoratamente le colpe sulla bancarotta.
C’è un solo modo per uscire da questa situazione: chi ha portato i castiglionesi al fallimento cominci a mettere in vendita i propri beni e lo faccia rapidamente e con impegno, visto che la situazione immobiliare è difficile.
Subito dopo la vendita dei beni predisponga un piano di rientro con tutti i cittadini, che- per ora- hanno anticipato le spese attraverso il feroce aumento delle tasse!
Avv. Domenico Nucci, Senza Partiti