Solo una firma per impedire la cancellazione degli Intercity. Questo chiedono ai cittadini i Comitati dei pendolari della Val di Chiana e Arezzo. Un appello (http://www.activism.com/it_IT/petizione/no-alla-soppressione-dei-treni-intercity/46126) per impedire che il trasporto pubblico ferroviario venga ulteriormente penalizzato. In Toscana, secondo i tagli di Trenitalia verranno cancellate due coppie di IC ma i convogli, a livello nazionale, sono 12 e colpiscono altre 8 regioni. Anche se l’intervento del presidente della Regione Toscana e dell’assessore regionale ai trasporti, con i presidenti della altre Regioni, ha potuto ritardare i tagli di Trenitalia, é necessario l’aiuto di tutti i cittadini.
Infatti, l’Italia è un Paese formato da tante medie città e capoluoghi di provincia che ne costituiscono l’ossatura economica e sociale e che sono ancora collegati tra loro mediante gli Intercity. La soppressione di questi treni, lascia un vuoto tra il servizio dei treni regionali, già penalizzati pesantemente dai tagli, e l’Alta velocità che serve solamente il 5% dei viaggiatori. Ancora una volta l’interesse economico di società che si avvalgono di infrastrutture pubbliche (la rete dei binari gestita da Rfi), prevale sull’interesse pubblico ad avere un sistema ferroviario razionale e utile alla maggioranza della popolazione e lavoratori e studenti. Con la soppressione degli IC patiranno unulteriore allungamento dei tempi di percorrenzacon intollerabili condizioni di viaggio in treni pericolosamente sovraffollati. Infatti, gli “utenti” degli IC si riverseranno nei già stipati treni regionali il cui stato di degrado e di insufficiente manutenzione è ben noto anche ai viaggiatori occasionali e ai turisti stranieri. Le firme della petizione saranno consegnate ai Presidenti della Regione Toscana e della Regione Umbria, agli Assessori alle Infrastrutture toscano e umbro affinchè sostengano la richiesta di mantenere gli IC presso la Conferenza Stato-Regione e presso il Ministero alle Infrastrutture e ai Sindaci delle città di Perugia, Siena, Chiusi, Arezzo e Firenze perché sostengano la medesima richiesta presso la Conferenza dei Comuni e in ogni sede opportuna.