L’elezione a Sindaco di Tizio o Sempronio è il prodotto finale di un processo istituzionale e comunicativo che vale la pena di ricostruire. Entrambi gli aspetti ricorrono per tutte quelle cariche, che l’ordinamento rapubblicano ha previsto e statuito, per garantire e realizzare il dettato costituzionale. La legge fondamentale del patto societario del Popolo Italiano. In particolare,per i Sindaci,dalla fine della Prima Repubblica,si sono forse coltivate,in buona o cattiva fede,molte illusioni e mistificazioni.
Le Amministrative di Cortona potrebbero essere un’ occasione per sfrondare le prime e le seconde.A tutto beneficio ,così dell’azione di governo di chi sarà eletto (giunta compresa) ,come della cittadinanza. Un doppio beneficio,per quest’ultima:perché potrà focalizzare meglio l’adeguatezza delle candidature. E perché avrà criteri di valutazione più onesti, nel giudicare,dopo, i risultati dell’azione di Sindaco e Giunta. Il Sindaco che verrà ,sconterà il forte ridimensionamento di molte delle illusioni nate nei primi anni ’90. I candidati farebbero bene ad integrare ,nel programma che presenteranno alla cittadinanza, questo elemento di sano realismo. Chiarire,in altri termini,quali sono i reali limiti istituzionali che,uniti alla scarsità di risorse,tracceranno uno stretto sentiero allo svolgimento del mandato. Poi ,ciascuno utilizzerà nel modo migliore le risorse comunicative di cui disporrà. In tutta la storia repubblicana,il rapporto tra poteri centrali e poteri periferici,è stato e resta il vero dramma irrisolto del nostro Paese. Si può affermare che esso ha contribuito, in modo decisivo, al ristagno economico ed alla disgregazione politica ed ideale che tutti lamentano. Perchè non cogliere ,proprio a Cortona , aprendo e sviluppando una seria discussione su questi temi, l’occasione di una ripresa civile? Di una nuova assunzione di responsabilità e compiti :di un nuovo stile di comunicazione. Che un candidato sia o no fotogenico,telegenico etc.etc..ha la sua importanza. Se è unita ad una reale capacità di comunicazione. Qualcosa di molto più complesso:perché richiede una reale sintonia con le passioni, i bisogni e gli interessi che si vogliono mobilitare.Tra le molte scemenze dette in questi anni, quelle sui Sindaci meritano un posto distinto. Ad esempio ,quella del Sindaco come anticipazione e modello del Capo del Governo del Paese. Il Sindaco d’Italia. Se solo si ricordassero degnamente figure così asimmetriche e ,tuttavia,così notevoli di Sindaci quali Giorgio La Pira e Achille Lauro, bisognerebbe arrossire dalla vergogna e dallo spavento. Mettere un santo, o un guappo , alla guida del Paese farebbe,definitivamente, proprio al caso nostro. A condizione di scegliere,rispettivamente,un avvenire “francescano” o , proseguendo un cammino già intrapreso,uno da repubblica delle banane. Ripensiamo,piuttosto,ad una fisionomia e ad un programma capace di creare sul serio una profonda sintonia tra cittadinanza e leadership. Faremo così qualcosa di buono per Cortona ed anche per l’Italia.