“Stanno smantellando i binari di ricovero su tutta la linea che va da Chiusi ad Arezzo, quasi 60 km nei quali non sarà più possibile permettere a un treno con problemi di fermarsi o a un treno merci lento di spostarsi per far passare il convoglio che lo segue”. Lo ha detto al Comitato pendolari della Val di Chiana un ferroviere che preferisce mantenere l’anonimato, al quale è stata chiesta la ragione del ritardo del treno per Firenze.
Il Comitato dei pendolari della Val di Chiana lo ha denunciato in Consiglio Regionale durante l’audizione alla 7a Commissione regionale (Trasporti) dei ieri 7 novembre alla quale era convocato con il Comitato di Arezzo e della Linea Tirrenica.
E’ questa l’ultima azione di smantellamento delle linee e dei treni che penalizza per l’ennesima volta i pendolari e i viaggiatori. Il binario di ricovero è quello che viene chiamato volgarmente “binario morto” e che permette la circolazione regolare del traffico e, nel caso fosse necessario, “ricoverare” un convoglio che potrebbe creare problemi alla circolazione. L’eliminazione del binario di ricovero aggiungerebbe ulteriori ritardi al quelli ormai quotidiani. Tutto ciò accade mentre Trenitalia ha deciso la cancellazione di 12 treni InterCity, che ha fatto imbestialire i presidenti di 9 Regioni. Tra i convogli soppressi anche lIC580 e l’IC 595 nella linea Chiusi-Firenze.
Anche il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, sulla sua pagina Facebook, ha perso le staffe davanti alla mancanza di investimenti sul servizio ferroviario regionale “nonostante Ferrovie dello Stato, nel 2012, abbia avuto un attivo di 380 milioni derivanti dall’Alta velocità”. “Io propongo che gli utili di Ferrovie dello Stato – dice Rossi – siano investiti sui treni regionali per migliorare le infrastrutture e il materiale rotabile e aumentare le corse”.