Nella carrellata di suggerimenti, magari anche in vista delle prossime elezioni amministrative nelle quali si dovrà pure far lo sforzo di dire qualcosa di nuovo durante la campagna elettorale, rientra anche uno dei nostri primi cavalli di battaglia, idea lanciata diversi anni fa che per ora non è stata mai raccolta. L’esempio del Lazio è però interessante, visto che nei dintorni di Roma è stata annunciata l’assegnazione di ben 33mila mq di terreno incolto ad un gigantesco progetto per gli “orti sociali” (o orti urbani, o orti diffusi, scegliete voi la definizione che più vi aggrada se la parola “sociali” vi fa troppo sinistra o estrema destra)
L’area che è stata destinata alla riqualificazione si trova nei pressi del Rio Vallerano, affluente del Tevere scampato alla cementificazione. Il progetto verrà realizzato da una associazione che provvederà ai lavori di bonifica e ad assegnare ad ogni cittadino che ne avrà fatto richiesta un appezzamento di circa 250 mq di terreno.
Insomma: in un colpo solo recupero di un’area degradata e utilità sociale, visto anche che a far richiesta sono stati in buona parte anziani pensionati. Ma non è detto che gli orti debbano servire solo a loro: di fronte alla crisi l’orto potrebbe essere una fonte di risparmio per tutti, oltre che una pratica in grado di riconciliarci, anche in prossimità delle aree urbane, con uno stile di vita diverso
Il consiglio per tutti gli aspiranti Sindaci, Assessori e Consiglieri Comunali dell’anno domini 2014 è quindi quello di informarsi bene sulle proprietà pubbliche che non hanno una destinazione o su aree private ormai dismesse e acquisibili con cifre limitate: un progetto di orti sociali rappresenterebbe sicuramente un punto interessante, raggiungibili senza esagerati sforzi. Strano che nessuno (o quasi) c’abbia finora pensato, nonostante il grande anelito all’agricoltura da riscoprire e rilanciare presente un po’ in tutte le chiacchiere sia dei nostri politici che delle varie associazioni